Dalla base Usa di Camp Darby partono armi per Israele?
A seguire parte del Comunicato del No Camp Darby inviato alla stampa
fonte dataurgente.com
L’aggressione israeliana alla Terra di Palestina ha coinvolto i gangli vitali del complesso militare-industriale euro-atlantico. Come ha documentato il giornalista Antonio Mazzeo, le forze armate USA hanno dato il via, dalla base Nato di Sigonella, a diverse attività di pattugliamento e sorveglianza nella regione mediterranea, compreso il rifornimento d’armi ai falchi di Tel Aviv. Si tratta d’affermazioni incontestabili:
‘’Sigonella è stata utilizzata dalle forze armate USA anche come base di transito degli aerei cargo C-17A Globemaster lll che stanno trasferendo armi, munizioni e apparecchiature belliche dagli Stati Uniti d’America (via Ramstein, Germania) fino alla base aerea israeliana di Nevatim, nel deserto del Negev, a pochi km dalla città di Beersheba.’’ 1
Una volta appurata la cooperazione delle istituzioni accademiche con l’industria bellica italiana, è legittimo chiedere se dalla base statunitense di Camp Darby (nel territorio compreso fra Pisa e Livorno) partiranno rifornimenti d’armi al regime di Tel Aviv? I precedenti non lasciano ben sperare, tutt’altro:
‘’Come documenta il quotidiano israeliano Ha’aretz, essi contengono razzi, bombe, munizioni per aereo, veicoli corazzati e altri armamenti, che vengono catalogati al momento dell’arrivo per assicurare un «facile e rapido accesso da parte israeliana». Sicuramente, anche se non si dice, parte degli armamenti destinati ai «depositi di emergenza» arriva in Israele da Camp Darby, la base logistica dello U.S. Army: già da tempo, documenta Global Security, il 31° squadrone di munizionamento della base è responsabile anche di depositi situati in Israele, una sorta di succursale di Camp Darby che ha rifornito le forze israeliane per gli attacchi al Libano e a Gaza.’’ 2
La situazione è particolarmente grave, tanto per il contesto geopolitico (il rilancio, da parte di Washington, della dottrina della ‘’guerra eterna’’) quanto per la violazione dei Diritti dell’Uomo; le armi di cui stiamo parlando sono, perlopiù, armi di nuova generazione che violano diverse Convenzioni Internazionali. Il ‘’governo’’ Meloni ha l’obbligo tuttavia di rispettare l’Articolo 11 della Costituzione italiana. Il Parlamento è silente, mentre i cittadini non sono stati informati. L’Italia, per l’ennesima volta, s’è dimostrata un paese a sovranità limitata.
https://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2023/11/esordio-dei-droni-global-hawk-di.html
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