Il Governo detta le linee guida della cultura del merito per la Pubblica Amministrazione
Il Governo detta le linee guida
della cultura del merito per la Pubblica Amministrazione
fonte rallypoint.com
Il Ministro per la pubblica amministrazione
Paolo Zangrillo ha firmato la direttiva in materia di misurazione e valutazione della
performance dei lavoratori pubblici
La Direttiva Ministeriale sulla performance segue le indicazioni
del Dipartimento della Funzione pubblica prefiggendosi l’obiettivo di
“integrare e adeguare ai nuovi indirizzi di efficacia ed efficienza l'attività
delle amministrazioni pubbliche”.
Si va facendo strada una nuova versione della meritocrazia e
della cultura meritocratica che dalla pubblica amministrazione potrebbe
estendersi anche al settore privato con il dichiarato obiettivo di accrescere
la produttività per far dipendere dalla stessa il salario accessorio del
personale e individualizzando ulteriormente le buste paga.
Vediamo in sintesi le principali novità ricordando prima che
siamo davanti a una svolta dettata dal Pnrr e dalla contrazione degli spazi di
libertà individuale e collettiva (sancita anche dai nuovi codici di
comportamento) oltre a un attacco contro
il potere contrattuale e di acquisto della forza lavoro operante nel settore
pubblico
·
Si accentuerà la differenziazione delle valutazioni facendo
credere che l’intero percorso possa essere non impositivo ma condiviso piegando
la intera contrattazione all’accrescimento della produttività per arrivare, in
tempi brevi, a non erogare il salario accessorio a un certo numero di
dipendenti;
•
la produttività diventa il faro guida della contrattazione di
secondo livello ma in misura crescente anche di quella nazionale
•
andrà rafforzandosi il salario accessorio da accordare, a
discapito di tutti\e, alle cosiddette “eccellenze”;
•
promuovere il ruolo
fondamentale della formazione nella valutazione individuale, ossia trasformare la
formazione in una sorta di obbligo dentro e fuori l’orario di lavoro, a carico
dell’Ente e del singolo lavoratore (ergo a nostre spese)
•
si andranno ad individuare nuove forme di premialità da pagare
con i fondi della produttività collettiva e quindi a discapito del nostro
salario accessorio
·
L’idea di far valutare il personale da soggetti esterni diventa
realtà sottoponendo il dipendente della PA al pubblico ludibrio con un sistema di valutazione permanente che
alimenterà divisioni interne dentro una società del controllo che militarizzerà
i luoghi di lavoro all’interno di un conflitto individuale teso solo a
mortificare i dipendenti alimentandone la cieca obbedienza ai superiori e agli
amministratori
•
la valutazione collegiale (calibration) ne è la lampante
dimostrazione, invece di erogare servizi migliori alla cittadinanza saremo in
balia di un sistema farraginoso
finalizzato al controllo del personale con la minaccia, in caso di
mancato aumento della produttività, di subire decurtazioni salariali in quanto
non meritevoli. Non siamo quindi in presenza della valorizzazione del capitale
umano, come asserito dal testo
ministeriale, ma davanti alla soluzione finale della cultura meritocratica da
intendere come accrescimento della produttività a costo zero; la stessa nozione
di benessere organizzativo non è finalizzata a migliorare le condizioni di
lavoro ma a rendere più sfruttabile ogni singolo lavoratore per spingerlo ad
accrescere la produttività individuale regalando tempi di vita al datore.
·
Come in ogni cultura meritocratica che si rispetti è proprio la
competitività e la leadership l’obiettivo perseguito e non solo per la classe
dirigenziale che dovrà costantemente dimostrare di raggiungere migliori
risultati in minor tempo e con minori risorse intensificando tempi di lavoro e produttività, esigendo competenze che andranno ben oltre i
profili professionali posseduti nell’ottica di raggiungere il massimo risultato
con minore costo del lavoro.
•
In questa ottica diventa funzionale alla produttività anche
l'adozione del lavoro agile per premiare con il salario di tutti una percentuale
di eccellenze pari al 20%;
·
Meritano attenzione le quattro aree formative: “Capire il
contesto pubblico”, “Interagire nel contesto pubblico”, “Realizzare il valore
pubblico”, “Gestire le risorse pubbliche” secondo i dettami del PNRR per
favorire i processi di digitalizzazione e un sistema di controllo e di
sorveglianza. Si va delineando un sistema
tipicamente statunitense con figure pensate ad arte per motivare la
forza lavoro al fine di imporre modalità organizzative e gestionali finalizzate
alla produttività e alla accettazione della cultura meritocratica che poi determinerà
competizioni sfrenate per conquistare salari diseguali . La nuova meritocrazia è
pensata per sradicare ogni forma di contrattazione collettiva individualizzando
il salario percepito ma senza accrescere i fondi destinati ad ogni singolo
Ente. A costo zero si creeranno meccanismi iniqui, e di controllo, per porre
fine a molte rivendicazioni collettive atte a migliorare la nostra condizione
salariale e lavorativa
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