Comuni : dalle stalle alle stelle? Manco per sogno


In questi giorni gli enti locali dovrebbero essere impegnati in nuovi piani occupazionali, dovrebbero discuterne con le Rsu e magari con la cittadinanza. Ma il ritorno della facoltà assunzionale al 75% per i Comuni al di sopra dei 10.000 abitanti non sembra indurre Sindaci e amministratori a ripensare ai loro enti in prospettiva futura.

Il blocco del turn over e la riduzione di personale nei fatti sono stati funzionali alla contrazione dei costi della Pubblica amministrazione e ad esternalizzare servizi a favore di ditte e cooperative facendo cosi' sprofondare anche i lavoratori pubblici nella voragine della precarietà e dell'abbattimento del costo del lavoro.

Da oggi è anche possibile accrescere il budget di spesa per contratti a tempo determinato che siano finanziati da sponsorizzazioni.

Ma i Sindaci non sembrano volere approfittare di questa facoltà assunzionale se non in maniera ridotta e per ricostruire una dotazione organica a unico vantaggio di dotazioni organiche costruite su livelli alti senza sostituire ruoli e funzioni medio basse che da qui al 2020 andranno in pensione, per non parlare dei posti vacanti da anni.

I Comuni fino a 1.000 abitanti hanno invece il turn over al 100% ma molti organici hanno perso nel frattempo senza poterli recuperare oggi e forse in futuro

Per le assunzioni nei grandi comuni si dovranno stabilire due budget, uno per la Polizia locale e uno per il restante personale

Il pacchetto Minniti infatti prevede il potenziamento della Pm nella prospettiva di dotare i sindaci di poteri maggiori e cosi' nel 2017 per la Pm il turn over è fissato all'80% mentre nel 2018 passiamo al 100%.

Ma attenzione che la normativa va comunque letta bene perché questa facoltà assunzionale dovrà tenere conto anche del rapporto tra personal , spesa corrente e popolazione e al rispetto di vincoli di bilancio che non vengono meno.

Particolarmente pericolosa ci sembra la assunzione a tempo determinato con sponsorizzazione che di fatto induce a pensare ad associazioni di categoria e poteri forti che determineranno le politiche degli enti locali visto che le sponsorizzazioni sono prevalentemente utilizzate per i bilanci e non per per favorire incrementi salariali e nuova occupazione. E poi se questi soggetti privati e associativi dovessero sponsorizzare alcune assunzioni lo farebbero a loro uso e consumo togliendo all'ente pubblico ogni ruolo di controllo e di programmazione. Sarà forse questo l'obiettivo del Governo, ossia indebolire il ruolo degli enti locali soprattutto nella gestione del territorio a favore di poteri economici forti?

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