Pisa...Verso il 25 aprile: dalla memoria antifascista a un presente di lotte.

Verso il 25 aprile: dalla memoria antifascista a un presente di lotte.

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Il 25 aprile 2017 arriva con nuove e reiterate aggressioni militari da parte Usa e Nato,  mentre in Italia viene preceduto dall'approvazione dei decreti Minniti-Orlando che, oltre a criminalizzare la marginalità sociale, restringono le libertà collettive perseverando con quelle legislazioni emergenziali che nel nostro paese hanno creato solo danni alle agibilità democratiche e alle libertà. Non a caso l'Italia è uno dei pochi Paesi in cui non esiste il reato di tortura ed è tabù perfino il codice identificativo per riconoscere uomini e donne in divisa colpevoli di abusi. La memoria della resistenza antifascista non può essere, dunque, solo un ricordo da coltivare con agiografica retorica, ma una pratica capace di attualizzare i valori della lotta partigiana. Perché la memoria storica non si trasformi in farsa o in un falsato ritratto del passato, è necessario che sia messa in connessione con l’innegabile diffusione, in tutta Europa, di movimenti e partiti xenofobi e razzisti che fanno riferimento al fascismo e arrivano a negare la storia o movimenti che senza richiamarsi al fascismo ne ripresentano connotati e contenuti. Un richiamo, quello identitario di matrice autoritaria se non proprio fascistoide, che si è rafforzato negli anni di una crisi economica che ha agito ed agisce tutt'ora da momento di ristrutturazione del capitalismo, specie per i ceti sociali meno abbienti, in modo molto simile con quanto avvenuto nell'Europa dei tardi anni Venti del Novecento.
 
Queste variegate realtà, come il lepenismo francese, con la scusante del patriottismo e delle identità nazionali o locali stanno proliferando sulle contraddizioni di un'Europa che ha affamato il popolo greco e impone regole antidemocratiche come il pareggio di bilancio in Costituzione, alfiere dell’indebolimento dello stato sociale attraverso la spinta alla perdita di potere di acquisto e di contrattazione per i lavoratori e le lavoratrici.
 
Quest'anno abbiamo invitato uno storico, Davide Conti, autore de “Gli uomini di Mussolini”, edito da Einaudi nel corso di quest’anno: un testo che parte da solide fonti archivistiche per ricostruire le storie di funzionari e dirigenti fascisti prima, criminali di guerra che poi ritroviamo, dopo il 1945, ai vertici di Prefetture, questure e organismi dello Stato democratico nato dalla lotta al fascismo.
 
Perché tanti fascisti sono “recuperati” dalla democrazia repubblicana per il tramite del principio di continuità dello Stato?
 
Perché con il partito fascista non si esaurisce un sistema di rapporti di potere trasformatisi in strutture di dominio di classe in favore di esponenti del capitalismo italiano, malgrado ampia parte della resistenza abbia contestato, al pari dell’autoritarismo fascista, proprio le strutture economiche e sociali che avevano consentito la solidità ventennale del regime. Da qui emerge il ritratto fornito da Conti: quello di una democrazia incompiuta che ha visto fin dai mesi successivi alla cacciata del fascismo partigiani e democratici allontanati da Prefetture e Questure e sostituiti, dopo un’opportuna verniciatura democratica, da funzionari di non lontana fedeltà al regime. Interessi a difesa dei rapporti di potere economico e politico, strutture di dominio di classe, forza degli apparati repressivi funzionali alla perpetuazione di un sistema di potere, prima dietro al fascismo, alle leggi razziali e alla guerra e poi tramite posti di rilievo nello Stato democratico: una forma d’ipoteca verso la stessa democrazia.
 
Non è un caso che oggi in Italia si continui a costruire legislazioni di emergenza che riprendono e sviluppano quel codice Rocco nato in pieno ventennio fascista e utilizzato contro gli oppositori comunisti e democratici, oggi ancora vigente e perfino rafforzato dal decreto Minniti,  costruito come risposta repressiva al disagio sociale.
 
Abbiamo organizzato un’iniziativa pubblica per lunedì 24 aprile dalle ore 17:30 con lo storico Davide Conti presso il circolo ARCI Rinascita in via del Borghetto 37/39. Un dialogo per vivere un 25 aprile 2017 all'insegna dell'antifascismo, per conoscere il fascismo di ieri e combattere quello di oggi.

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