Con gli operai della fabbrica occupata Rational di Massa

Non scomoderemo l'esperienza delle fabbriche occupate in Argentina che rappresentano un fenomeno diffuso e particolarmente radicato tra la classe lavoratrice di quel paese con un consenso crescente anche in ambito sociale.

Esperienze analoghe, di fabbriche occupate e in parte recuperate con l'autogestione operaia, ne esistono molte e non solo nel continente latino americano, rappresentano un modello conflittuale, di resistenza ai padroni e alle loro decisioni che spesso nascondono delocalizzazioni di comodo per collocare la produzione laddove il costo del lavoro è ai minimi termini e ove possono beneficiare di sovvenzioni statali di paesi in crisi.

Recentemente abbiamo partecipato alla stesura di una proposta di legge contro le delocalizzazioni presentata in Toscana da consiglieri comunali e regionali . Un contributo al pari di tanti altri che scaturisce da una esperienza diretta sui territori e nei luoghi di lavoro perché le esperienze reali e i rapporti di forza vanno sempre presi in considerazione, anzi rappresentano il punto di partenza di ogni riflessione e azione successiva.

Negli anni scorsi ci sono state esperienze di fabbriche chiuse e riaperte dai lavoratori costituitisi in cooperative, esperienze che talvolta hanno avuto vita breve perché schiacciate dal monopolio industriale dei gruppi capitalisti piu' forti e dalla ignavia delle amministrazioni locali che al di là di qualche generica solidarietà hanno fatto ben poco per recuperare queste aziende alla produzione

Non sappiamo quale sarà l'esito della proposta in Toscana, pensiamo che una proposta di legge serva a ben poco se non è accompagnata da una incessante campagna sociale e sindacale, se alla lotta contro le delocalizzazioni non diamo una sponda reale fatta di boicottaggi, di azioni ma anche della solidarietà dei lavoratori e delle lavoratrici

Troppe aziende sono state chiuse dopo avere incassato enormi finanziamenti statali, dopo che le amministrazioni locali hanno favorito il loro insediamento scaricando sulla comunità gli oneri di urbanizzazione, la costruzione di infrastrutture. Chi ha beneficiato di soldi pubblici, i soldi dei lavoratori, e poi ha delocalizzato deve restituire tutto e questi soldi devono andare soprattutto a chi ha perso il posto di lavoro, a chi non ha casa, reddito o vuole recuperare aziende e territorio rispettando le normative in materia ambientale, la sicurezza dei lavoratori

Siamo oggi a fianco dei lavoratori della Rational e non vogliamo far mancare la nostra solidarietà di delegati e lavoratori indipendenti, a noi si associa anche il sindacato generale di base, pensiamo che la lotta intrapresa sia una lotta di resistenza alla quale guardare con interesse e da far conoscere nei territori.

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