I sindacati in aiuto del Governo sul lavoro a chiamata

Abrogati i voucher, i mini job possono essere regolamentati attraverso un contratto di prossimità.

I sindacati vanno dunque in soccorso del Governo Gentiloni per rendere piu' facile l'accesso al lavoro a chiamata per favorire il ricorso alle prestazioni di durata breve favorendo la possibilità che uin singolo lavoratore possa essere piu' volte impiegato.

Si va dunque verso alcune deroghe al Dlgs 81/2015 e la soluzione potrebbe essere proprio il contratto di prossimità con tanto di intesa tra azienda e sindacati rappresentativi con deroga alla legge, giusto appunto per compiacere le aziende piegando al loro volere gli istituti normativi.
In questo modo, con i soliti accordi tra impresa e organizzazioni sindacali andremo verso la modifica delle regole dei contratti vigenti piegandoli alle esigenze aziendali o costruendo normative specifiche di sana pianta per i mini job.

In che modo? Per esempio rimuovendo tutti i limiti anagrafici che oggi escludono dal contratto a chiamata lavoratori e lavoratrici tra i 24 e i 45 anni oppure elevando il limite oggi vigente dei 400 giorni in 3 anni (oltrepassando questi giorni arriva oggi il passaggio automatico al contratto a tempo indeterminato)

Se dovessero essere approvati questi "correttivi", l' azienda avrebbe maggiore flessibilità normativa oltre a uno specifico inquadramento professionale per i mini jobs con un trattamento economico decisamente piu' vicino al voucher che a normali contratti.

Del resto il sistema delle deroghe ha già prodotto danni infiniti, alcuni Ccnl prevedono forme sperimentali di contratti (nel commercio esiste il contratto di sostegno al reddito).

Il timore, fondato, è che il voucher una volta soppresso possa tornare sotto altre forme ma ugualmente negative per i lavoratori e le lavoratrici.

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