Dpcm enti locali: un po' di chiarezza no?

Con il tempo le normative in materia di assunzione diventano sempre piu' confuse e complicate, è ormai chiaro che  la ratio di questi provvedimenti sia solo finalizzata a esercizi di contabilità in ossequio alle normative europee, al contenimento di spesa ma anche a regole che sfuggono all'umana comprensione.

Perchè su una materia semplice come la facoltà assunzionale in un Ente locale o in sanità ci debbano essere regole su regole non è dato saperlo se non pensare che siano scritte ad arte per interpretarle sempre in termini ristrettivi.

In attesa allora della Ragioneria dello Stato, chi pensa di avere compreso le regole sarebbe opportuno dicesse la sua, giusto per essere pronti a spiegare ai lavoratori e alle lavoratrici cosa sta accadendo.

Tradotto in termini brutali, tutto dipende dal considerare o meno la spesa relativa alle categorie protette e ai rinnovi contrattuali parte integrante della spesa da non superare. Perchè escludere dal novero della spesa rinnovi contrattuali  e assunzioni di categorie protette darebbe la opportunità agli enti locali di assumere migliaia di dipendenti in piu', magari non da impiegare nei servizi di Polizia Locale ma  in tutti quei servizi in sofferenza per mancanza di personale.

In attesa del decreto vero e proporio ci chiediamo quale sia il ruolo dei sindacati, su una questione del genere bisognerebbe almeno informare lavoratori e lavoratrici e spingere verso soluzioni non di contenimento della spesa ma di ampliamento delle facoltà assunzionali. Ma, allora , non sarebbe lecito chiedersi da che parte siano i Sindacati?

O  si sta con l'austerità e i tagli o ci schieriamo per il rilencio dei servizi pubblici e le assunzioni, da parte nostra non esistono dubbi!

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