A tre anni dal 18 marzo 2020 Per non dimenticar gli operatori e le operatrici sanitarie, Vittime del ‘Covid-19’ PER rendere giustizia alle vittime della malasanità, alle morti sul la voro e da lavoro
A tre anni dal 18 marzo 2020
Per non dimenticar gli operatori e le operatrici sanitarie, Vittime del ‘Covid-19’
PER rendere giustizia alle vittime della malasanità, alle morti sul la voro e da lavoro
Durante la pandemia, l’assenza di 'salute e sicurezza' nella sanità ha provocato migliaia di contagi tra operatori e operatrici (medici, infermieri, Oss, farmacisti, lavoratori/trici di servizi e pulizie). In questi anni chi ha denunciato le gravi inadempienze in materia di salute e sicurezza è stato sanzionato o licenziato per essere venuto meno all’ ”obbligo” di fedeltà’ aziendale. Vite spezzate tra operatori sanitari e popolazione, vittime provocate da una politica che ha via via determinato il depotenziamento fino allo smantellamento del servizio sanitario pubblico e della L.833/78, strappata con lotte e mobilitazioni.
Nella sanità, dopo anni di ristrutturazione e privatizzazione, con il pretesto dell’efficienza e della razionalizzazione, sono stati ridotti posti letto, unità di terapia intensiva, chiusi ospedali e strutture in nome della spending review , penalizzate infrastrutture, servizi, farmaci, bloccato turn-over, introdotti ticket e allungati all’inverosimile le liste d’attesa costringendo utenti e pazienti a rivolgersi al privato per avere le cure in tempi accettabili.
Tutte queste scelte hanno un obiettivo: privatizzare la sanità trasformandola da servizio solidaristico e universale a un business con un sistema basato su assicurazioni e cliniche private. Una politica irresponsabile e scellerata opposta a risposte adeguate alla gravità della situazione.
Il 40% dei decessi è avvenuto nelle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali), nelle Case di riposo per anziani, nelle Residenze per disabili fisici e psichici, mostrando e confermando che queste strutture sono, oramai, enti di profitto e di interessi politici ed elettorali.
Dopo la fase di ‘eroi ed eroine’, accantonato il paternalismo, adesso c'è altra emergenza: la mancanza di personale. Lavoratori e lavoratrici cronicamente sottoposti a carichi di lavoro eccessivi per il taglio del personale, minacce e soprusi, precarietà e sfruttamento selvaggio, non possono garantire livelli di qualità se non a proprio spese.
L’iniziativa del 18 marzo è volta in primo luogo a salvaguardare la Memoria, smascherando scelte politiche dove tutto viene sacrificato in nome del contenimento della spesa o del profitto; dove istituzioni, partiti e parti sociali, a chiacchiere mostrano di indignarsi, ma nei fatti perseguono la politica di smantellamento e privatizzazione della sanità. Fino al punto di adottare provvedimenti coercitivi e discriminatori che hanno colpito parte di lavoratori e lavoratrici per aver rivendicato libertà di scelta vaccinale, provvedimenti offensivi e penalizzanti per la dignità, la professionalità, lo stipendio.
L’assunzione di personale è fondamentale per una sanita pubblica, universalisti ca e solidale, su tutto il territorio nazionale, come il superamento dell’”imbuto formativo” per le specializzazioni e l’abolizione del numero chiuso delle Medici ne e il primo passo necessario per rispondere all’emergenza medici.
A fianco di chi ha lottato in questi anni per la prevenzione, la cura, la dignità!
Solidarietà ai familiari delle vittime da Covid-19
Mai dimenticare che, oggi come ieri, la salute non si svende, non si monetizza, non si delega!!!
CUB PISA
Commenti
Posta un commento