Se anche qualche banca Usa va in crisi....
La notizia del giorno è il fallimento della diciottesima banca Usa, per importanza e giro di affari, la Banca della Silicon Valley e l'effetto domino su altri istituti finanziari, il timore del crollo dei titoli sta spingendo molti capitalisti e "maghi" della finanza a vendere in fretta e furia i titoli azionari di altre Banche regionali.
Parliamo della Silicon Valley Bank che nel corso degli anni ha svolto l'importante ruolo di finanziatore delle innovative star up che per anni hanno beneficato di illimitate linee creditizie. Ma negli ultimi giorni, con l'aumento del tasso di interesse, le aziende hanno svuotato le casse della Silicon Valley Bank determinandone la crisi.
E il caso è tutt'altro che isolato, in California una banca legata alla cripto valuta ha chiuso i battenti solo pochi giorni or sono, il rialzo dei tassi di interesse determina la crisi di alcuni istituti finanziari a carattere regionale negli Usa, soprattutto quelli legati a settori del capitalismo che necessitano di ingenti finanziamenti e di crediti perennemente aperti. E prendere soldi a un tasso di interesse maggiore diventa proibitivo da qui la corsa a riprendersi i capitali investititi nelle Banche dimenticando che senza le linee di credito dalle stesse accordate tante aziende non avrebbero preso il volo.
L'aumento del tasso di interesse negli Usa sta producendo i primi risultati ossia la crisi di banche particolarmente esposte con i prestiti, il rialzo dei tassi a sua volta svaluta i titoli obbligazionari acquistati in grande quantità negli anni passati dalle Banche stesse.
Le multinazionali e aziende Usa hanno bisogno di liquidità crescente, da qui la corsa a svuotare i loro depositi per avere capitali da investire, la liquidità manca a sua volta agli Istituti di credito si trovano in una situazione di crescente, anzi insormontabile, difficoltà, costretti a svendere i titoli in Portafoglio. Se per anni la crisi ha avuto come vittime sacrificali le industrie rafforzando il potere finanziario, in questa fase, con l'aumento dei tassi di interesse e la crisi di liquidità, sono invece le banche più esposte nei prestiti e legate a determinati settori a pagare le contraddizioni sistemiche.
La lotta alla inflazione e il rialzo dei tassi di interesse alimenteranno la caduta di istituti finanziari e di aziende particolarmente esposte, la crisi investe direttamente anche il paese che pensava, con la guerra e l'aumento esponenziale delle spese militari, di potersi mettere in salvo scaricando oneri e difficoltà sul vecchio continente. Le contraddizioni del capitale primo o poi vengono a galla.
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