Uranio Impoverito?
All’inizio degli anni ’80, dopo avere fatto il servizio militare, con l’idea di scrivere qualcosa su quel periodo, entrai in contatto con Falco Accame, morto da poco (dicembre 2021) che presiedeva un’associazione per le vittime militari in tempo di pace.
Ora la questione delle armi all’uranio impoverito, che era nelle attenzioni di Accame, ufficiale superiore della Marina e deputato per il Partito socialista, che sono state mandate dall’Inghilterra in Ucraina, mi ritorna alla mente quell’impegno. Queste armi sono più perforanti ma rappresentano un grosso pericolo per chi le usa e per chi viene ad essere interessato dal suo impegno sul campo.
Un altro passo avanti nella deriva scivolosa verso una guerra più estesa e pericolosa. Non pare che questo atto sia un pensiero preoccupato dei nostri politici al governo. Ne per le richieste di continui invii da parte ucraina. In generale non si parla assolutamente di chi paghi tutte queste armi, e neppure del controllo sulle stesse. Una volta inviate le armi servono come servono a chi servono. Altro non c’è da fare né si può fare. Una pericolosa china verso una guerra mondiale.
Questo scenario non pare interessare più di tanto l’Italia come altri Paesi che sono impegnati a contrastare la Russia. Forse non si è ben capito cosa possa significare una guerra estesa anche sui nostri territori. Tanto vediamo solo in televisione o in filmati in rete, quello che sta accadendo là in Ucraina. Mentre qua, sul nostro territorio, si continua a vivere come se nulla fosse. Vacanze, turismo di massa, altri problemi. Certo uno smarcamento dalla retorica dell’invio continuo di armi, in presenza di una costante richiesta, pare difficile per i governanti nostrani.
Ci vorrebbe molta capacità politica che non pare alla portata del governo, che pensa … al ponte sullo stretto di Messina ed a altre amenità.
L’impiego della retorica – ma non credete che veramente questo governo voglia scientemente ecc. ecc. Certo gli dovremmo rispondere di sì, noi crediamo che questo governo voglia quello che accade, dato che continua ad accadere.
E basta con la divisione tra Giorgia Meloni che ha un profilo di grande politica, grande ed avveduta, mentre gli altri…? Non è così. Basterebbe che i suoi elettori si ricordassero cosa Meloni gridava nelle piazze prima delle elezioni di settembre, per misurare la distanza dalle sue posizioni attuali. È finita la pacchia, ora che lei arriva al governo, all’opposto la pacchia continua e la ricerca dell’accettazione verso l’Europa e la NATO è totale.
Questo piace a chi l’ha votata? Pare ancora di sì. Quindi quest’affetto cieco pare dare ragione a chi criticava gli elettori. Non bisogna andare molto lontano per capire che l’approssimazione e l’ignoranza, quando non il disinteresse relativo o assoluto, giochi ancora a suo favore.
Un segnale: la disinvoltura verso la compagine dei nostri, diciamo così, alleati, le armi all’uranio impoverito – centinaia di morti tra i nostri militari e migliaia di ammalati – dovrebbero farci capire, anzi dovrebbero fare capire qualcosa in più al governo Meloni, sulla reiterata tiritera dell’invio di armi che sarebbero necessarie all’Ucraina per contrastare Putin, altrimenti si avvalla l’invasione.
Occorrerebbe cerare altrove un tentativo di risposta e di smarcamento da questa ossessione militaresca. Dato che non sappiamo dove ci stanno portando le decisioni che vengono prese senza il nostro consenso o parere. Infatti, non vi è nessuna decisione collettiva che riguardi questi invii.
Ognuno manda quello che crede. Oppure stiamo aspettando invii ancora più pesanti – atomici?!? - per potere dire qualcosa di diverso?
Tiziano Tussi
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