Quando si perde il senso delle cose: gli attacchi alla Schein e l'impolitica da bar

 Urge un chiarimento dopo alcune lettere di biasimo inviate da lettori al blog che ci accusano di non avere criticato la gogna mediatica contro E. Schlein.

Abbiamo argomentato quello che noi definiamo il bluff della segretaria del Pd ma allo stesso tempo siamo schifati da attacchi personali alla sua persona che rientrano in quella degenerazione del dibattito politico ridotto a barzelletta spinta o classica invettiva social che poi denota la impotenza di una critica radicale.



Se si vuole attaccare la Schelin non mancano gli argomenti e non saranno certo gli orientamenti sessuali a dominare la critica perchè ciascuno deve manifestare pubblicamente i propri sentimenti senza pregiudizio alcuno.

Gli argomenti ci sono, basta avere l'accortezza e la intelligenza di trovarli: dalla guerra all'ambiente, dalle idee liberal che antepongono i diritti civili a quelli sociali che poi vengono letteralmente dimenticati, dalla retorica sulla Costituzione alla sua mancata applicazione,  dal silenzio assenso sulla privatizzazione strisciante della sanità alla precarietà del lavoro costruita anche dai governi a guida Pd, dalla vicepresidenza della Regione in accordo con Bonaccini al riposizionamento " a sinistra" nell'arco di poche settimane, la uscita dal Pd alcuni anni fa al frettoloso rientro pochi giorni prima di concorrere alla segreteria, dalla chiusura al mov 5 Stelle alla riapertura del dialogo magari finalizzato a conquistarne parte dei voti.

Non mancano quindi gli argomenti per attaccare una segreteria del Pd che non fa i conti con la realtà odierna, con il modello delle cooperative, con lo sfruttamento nel mondo del lavoro, con la gestione della pandemia eppure, in assenza di motivi oggettivi, si preferisce buttarla in caciara attaccano personalmente la Schlein. 

Un esempio tra tutti: c'è differenza tra il sostenere che la segretaria proviene da una facoltosa famiglia che le ha permesso di andare negli Usa a sostenere la campagna liberal di Obama introiettando una visione del mondo filo americana e liberaleggiante e attaccarla invece per la sua provenienza sociale, corre differenza tra il dire che la sua visione del mondo è aclassista e legata anche ad una visione del mondo "meritocratica" e invece attaccarla frontalmente come privilegiata.

La dozzinale semplificazione della critica politica a urla da stadio è anche il risultato dei 40 anni neoliberisti e del pensiero unico capitalista che fino ad oggi non ha annoverato la Schlein tra le sue voci critiche e men che mai conflittuali. Per essere conflittuali oggi ? No alla guerra, no alla Nato e alla militarizzazione dei territori, comprendere che la pace di per sè non può essere alternativa alla guerra senza rimettere  al centro della critica politica quel rapporto tra accumulazione nel mercato mondiale, Stato e guerra imperialista di cui il conflitto in Ucraina è una perfetta dimostrazione.


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