La demagogia della spending review

Anno dopo anno si torna sempre a parlare di spending review, la revisione di spesa tanto cara ai liberisti nostrani. E anche nel 2019 ci saranno tagli debitamente occultati e ribattezzati con definizione inglese giusto per non far capire ai cittadini l'oggetto del contendere.

Revisioni di spesa ce ne sono state numerose nel corso degli anni e hanno colpito appalti, sanità, ministeri, con risultati spesso dubbi e contraddittori.
Ma come avviene la revisione di spesa? Forse dopo analisi comparate? Nel caso di anni fa, con i tagli agli appalti, non ci fu alcuna valutazione ma solo l'obiettivo di ridurre la spesa sanitaria finendo con il rendere meno sani e piu' sporchi i nostri ospedali. E cosi' si sono tagliati appalti, posti di lavoro, salari con la riduzione di ore. Con quali risultati? Ovviamente pessimi

Alcuni dicono che la revisione di spesa è ostruita con dati oggettivi e non il prodotto di tagli lineari, della riorganizzazione di spese e servizi si è persa traccia nel corso del tempo, smarrita la differenza tra tagli generici legati solo alla contrazione dei costi e tagli dettati da studi o da valutazioni attente alla qualità dei servizi.

La revisione di spesa comporta una analisi seria e non approssimativa delle spese sostenute, sarebbe il caso di individuare eventuali sprechi per poi reinvestire i risparmi nel miglioramento dei servizi e delle condizioni di lavoro. Ma una volta ridotte le spese, l'utilizzo dei risparmi è tutt'altro che scontato, anzi sovente quei soldi servono a coprire altre spese ma non  a finanziare il potenziamento \ miglioramento dei servizi alla cittadinanza.

Se certe spese vanno abbattute non sarà difficile individuarle nella riforma del Titolo V, nei processi di esternalizzazione e privatizzazione, nella costante opera di trasformare indirizzi in materia di economia in concessioni continue alle imprese.

Non c'è dubbio alcuno che occorra ripensare e valorizzare la spesa pubblica, tuttavia a dirlo non sono politici super partes, gli stessi che hanno svenduto le imprese pubbliche ai privati o hanno favorito la fortuna degli azionisti di società un tempo pubbliche soggette poi a processi di privatizzazione.

Che cosa impedisce  la riorganizzazione della Pa, o lo smantellamento della Legge Del Rio che ha depotenziato le province per le quali spendevamo meno dell'1 per cento della spesa pubblica?

La spending review serve allora solo a far cassa, la revisione decantata della spesa non si accompagna mai ad una analisi dei costi \benefici dei processi avvenuti o degli effetti derivanti da leggi dimostratesi fallimentari.

Quando sentiamo parlare di spending ci immaginiamo tutto eccetto che un risparmio delle spese e men che mai l'investimento del risparmio nel potenziamento dei servizi. Per spending intendiamo tagli, che poi non siano lineari ma costruiti con dubbi criteri di oggettività non corre grande differenza, dopo i tagli sarebbero necessari i cambiamenti e le riorganizzazioni, gli investimenti per migliorare la macchina organizzativa  e gestionale ma di questi processi si è sempre persa traccia .

Al contrario dopo la spending arrivano altre revisioni di spesa, ai tagli subentrano altri tagli, insomma di reinvestire i risparmi manco l'ombra.

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