Sotto l'albero di Natale della Brexit: in Gb i conservatori stravincono alle elezioni

Piaccia o non piaccia ma in Gran Bretagna ha prevalso la linea anti Ue e i conservatori portano a casa una vittoria schiacciante sui laburisti e sui liberal socialisti.

Stando ai primi risultati, i conservatori guadagnano la maggioranza assoluta con oltre 360 seggi, 40 e passa in piu' del necessario, 191 i seggi dei laburisti che perdono decine di seggi, sconfitti nei territori dove da sempre detenevano la maggioranza.  Vince la Brexit con il consenso popolare, la Gb si prepara ad uscire dalla Ue. Dati ancora provvisori, i numeri oscillano ma sono tali da aggiudicare ai tory la vittoria schiacciante alle elezioni politiche.

I vincitori delle elezioni non sono solo i conservatori ma in termini relativi gli indipendentisti scozzesi che aumentano del 20% ed erodono consensi proprio ai laburisti, i liberal democratici  guadagnerebbero un solo seggio, la destra populista resterebbe fuori dal Parlamento inglese, sono questi, a grandi linee, i risultati elettorali.

La vittoria dei tories non significa solo l'uscita dalla Ue con un accordo bilaterale Gb\Ue da chiudere entro poche settimane, determina una nuova catena di privatizzazioni e misure piu' ristrettive in materia di immigrazione.

La debacle laburista è evidente e riguarda soprattutto il Nord del paese tradizionalmente operaio e a sinistra, Nord che questa volta ha girato le spalle alla sinistra e a al suo leader che nel panorama socialista  europeo aveva assunto posizioni piu' stataliste e radicali di tanti altri leaders.

Ma risultano anche fuori luogo gli insegnamenti non richiesti, per esempio quelli dell'ex premier Renzi che se la prende con la sindrome dei perdenti associata alla cosiddetta sinistra radicale ma dimentica che proprio i liberal in Gb restano fermi ancorati a consensi assolutamente irrisori.

Sarà colpa del sistema maggioritario? Anche se lo fosse, la svolta a destra della Gb è evidente, il voto va analizzato con altre categorie: prevale la distanza e la diffidenza verso la Ue e il popolo inglese ha scelto senza equivoci la Brexit.

E' evidente l'allontanamento, forse irreversibile, dell' elettorato popolare dalla sirena europeista, la perdita di consensi dei laburisti travolge anche il loro programma di sinistra nel quale si ritrovavano la nazionalizzazione della banda larga, delle ferrovie e delle aziende energetiche, investimenti nella sanità pubblica collassata dopo anni di privatizzazioni selvagge senza dimenticare un piano di industrializzazione ecologista con produzioni a basso impatto ambientale.

Non è mancato solo il voto popolare ai laburisti ma anche il sostegno dei media, molti degli organi di stampa tradizionalmente loro vicini hanno da tempo voltato le spalle al partito per una svolta giudicata troppo radicale. 

La stampa economica, da sempre liberista e ultracapitalista, ha giocato un ruolo dirimente nello screditare il Partito laburista ma è evidente che non sono stati  sufficienti intenti di nazionalizzazione, investimenti promessi nella sanità, nell'istruzione e nel welfare a guadagnare consensi popolari che invece hanno guardato ai nazionalisti scozzesi o ai conservatori, affascinati dalla Brexit e dal disprezzo verso l'Ue di Maastricht, paradossalmente disinteressati ai programmi di nazionalizzazione e agli investimenti nella sanità e nell'istruzione pubblica.

La working class abbattuta dai liberisti ha perso memoria storica e oggi vota i suoi stessi carnefici.

Nei prossimi giorni proveremo ad analizzare i dati elettorali ma le urne inglesi dimostrano che il liberismo ha fatto breccia nei settori popolari i quali smebrano disinteressarsi allo stato disastroso in cui versano ospedali e scuole, attratti dalle sirene anti Ue piu' che dall'attuazione di programmi di cambiamento radicale dell'economia e della società. Il conservatorismo della classe operaia e il disprezzo verso la Ue hanno giocato un ruolo dirimente determinando la schiacciante vittoria dei tories.

Poi tra qualche mese i ceti popolari si accorgeranno di avere mandato al potere chi peggiorerà, con ricette economiche liberiste, ulteriormente le loro condizioni di vita ma intanto la destra porta a casa successi elettorali e consensi crescenti e lo fa in virtu' di una  chiara posizione antieuropeista. Sono questi gli elementi sui quali riflettere, il voto inglese è la spia di un malessere tipicamente britannico ma in tanti altri paesi europei stanno prevalendo idee e sentimenti analoghi con una sinistra ormai accomunata ai programmi di austerità di Maastricht. 

La narrazione antieuropea ha la meglio perfino sugli orrori delle destre e dei liberismi economici, se cio' accade non sarà  anche colpa nostra?

All'Europa dei Capitali in Gb hanno preferito il liberismo capitalista inglese, sarà forse una sintesi riduttiva ma  all'ombra della Ue anche programmi elettorali di cambiamento radicale come quelli dei laburisti inglesi hanno perso credibilità e sono stati sconfitti nel segreto dell'urna. E a sfavore dei laburisti l'indebolimento delle centrali sindacali sconfitte dalle privatizzazioni selvagge.

 Sta qui, a nostro avviso, la chiave di lettura e il motivo per il quale aprire una seria riflessione sui responsi elettorali inglesi.

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