La Rsu replica all'assessore Munno

La RSU​ rsponde all' ASSESSORA MUNNO.

Il metodo con cui la Giunta Conti sta gestendo il processo di statalizzazione delle scuole dell'infanzia è non solo inadeguato ma totalmente irrispettoso nei confronti di tutti i soggetti coinvolti: bambini, famiglie, educatrici, insegnanti, ausiliarie e la cittadinanza tutta.

L’ Assessora regionale Grieco, nell’incontro tenutosi il 19 Dicembre alla Stazione Leopolda, ha criticato il metodo con cui è stat gestita questa “manovra” , chi doveva fare delle scelte aveva il dovere di confrontarsi, con chiarezza e trasparenza, con i soggetti coinvolti. Detto cio' non si capisce la ragione per la quale 3 giorni prima,​ il 16 Dicembre, la Giunta Regionale abbia approvato il piano regionale dell’offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2020-2021.Possibile che tre giorni dopo la Assesora Regionale non fosse stata ancora messa al corrente ?

Per tornare alle dichiarazioni dell’assessora Munno, è inaccettabile la frase “l’obiettivo principale è mantenere un sistema educativo pubblico che assicuri standard di qualità elevati del percorso scolastico” .

Pensiamo che le scuole dell’infanzia comunali siano sempre state un servizio di qualità e​ all’avanguardia, ne sono consapevoli i cittadini, consci anche del fatto che tra scuole dell’infanzia comunale e nidi comunali c’è sempre stata una continuità di progetto, senza poi dimenticare la Legge Regionale e la grande opportunità di investire nel progetto 0-6, soprattutto in quelle strutture come le materne Agazzi e Montessori collocate accanto ad un nido comunale. Di cosa sta parlando allora la Munno?

Sulla questione della non gratuità del servizio non capiamo cosa intenda l’Assessora visto che le scuole dell'infanzia, al contrario dei nidi, non sono servizi a domanda individuale e i costi risultano decisamente accessibili a tutti\e.

La cittadinanza deve sapere che le risorse liberate con questa manovra saranno tante e non è detto che siano, anche solo in parte, investiti nei servizi educativi; il prolungamento dell’orario porterà i bambini del nido a stare 11/12 ore fuori casa, l’Amministrazione comunale dal canto suo dovrebbe adoperarsi affichè le rette del nido siano abbattute consistentemente per consentire alle famiglie di avere i soldi necessari a pagarsi, all'occorrenza una babysitter e permettere ai bambini di tornare nelle loro case. 

Investire nei servizi all’infanzia significa altro, significa avere un numero di insegnanti e di ausiliarie adeguato, garantire le sostituzioni, investire nella formazione, rendere le strutture adeguate, investire negli arredi e nei materiali didattici ovvero investire in tutto ciò che garantisce ai bambini e alle bambine sicurezza e qualità formativa. E quando parliamo di personale ausiliario bisognerebbe valorizzarne l'operato a partire da condizioni di lavoro​ e retributive stabili, per esempio dando vita ad una società in house che reinternalizzi servizi e personali oggi esternalizzati
Tutto questo e molto altro sarebbe possibile se tutte le risorse fossero seriamente di nuovo investite nei servizi all’infanzia.

QUESTA AMMINISTRAZIONE DICHIARA DI INVESTIRE NELL’EDUCAZIONE MA FA INVECE L'ESATTO CONTRARIO!!!
LA RSU DEL COMUNE DI PISA SI IMPEGNERA’ A TENERE INFORMATA LA CITTADINANZA DI QUANTO STA ACCADENDO DENUNCIANDO SCORRETTEZZE DI FORMA E DI METODO COME HA SEMRE FATTO.​ PRETENDIAMO CHIAREZZA E TRASPARENZA SU COME SARANNO IMPIEGATE LE RISORSE CHE EVENTUALMENTE SI LIBERERANNO DA QUESTO PROCESSO DI STATALIZZAZIONE . 

LA RSU DICHIARA INOLTRE INACCETTABILE IL CRITERIO CHE PRIVILEGIA I BAMBINI DA PIU’ TEMPO RESIDENTI RISPETTO AD ALTRI PER L’AMMISSIONE AL NIDO, E’ INACCETTABILE UNA LOGICA DIVISORIA CHE OPERI DISCRIMINAZIONE TRA  BAMBINI E BAMBINE. LA SCUOLA DA SEMPRE è IL LUOGO NEL QUALE LE DISCRIMINAZIONI E LE DISUGUAGLIANZE SONO ABBATTUTE, NON SARà QUESTO FATTO A CONTRARIARE LA GIUNTA CONTI?
RSU COMUNE DI PISA

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