Quando il mobbing diventa crimine

E' stato condannato,  per mobbing, a un anno di carcere e a 15 mila euro di multa, l'amministratore delegato di France Telecom giudicato colpevole per quanto accaduto nella multinazionale con 35 lavoratori suicidatisi a seguito di innumerevoli pressioni. Ma non solo l'AD aziendale sarebbe colpevole di avere costruito un articolato sistema di mobbing, diversi dirigenti aziendali avrebbero avuto un ruolo determinante per mettere in pratica trattamenti giudicati illegittimi e lesivi della persona dal Tribunale Francese.

 E' bene ricordare questa pagina di storia recente ogni qual volta si parla di esuberi o riduzione della forza lavoro, di ristrutturazioni aziendali perchè tra il 2007 e il 2008 è stato praticato un sistema di intimidazione dei dipedenti, di pressione psicologica cosi' forte da indurre molti di loro al suicidio e tanti altri vittime di stati depressivi che hanno stravolto le esistenze di centiniaia di uomini e donne.

Ripercorrendo la storia di France Telecom scopriamo che dal 2006 era iniziato un percorso di ristrutturazione ma i sindacati francesi avevano ottenuto per il personale della multinazionale lo status di pubblici dipendenti e in tal caso i licenziamenti sarebbero stati piu' difficili. A quel punto non restava che aggirare il problema costruendo un clima di terrore e di quotidiana pressione psicologica per indurre i\le dipendenti a rassegnare dimissioni volontarie.

Per rendere la vita impossibile al personale gli uffici diventavano invivibili tra sporcizia e microclima inadeguato (o troppo caldo o troppo freddo), stanze trasformate in cantieri, continue chiamate per sollecitare l'accettazione delle dimissioni volontarie, pressioni psicologiche e non per ottenere il risultato sperato ossia le dimissioni volontarie, la riduzione della forza lavoro senza cui il piano di ristrutturazione aziendale non sarebbe stato realizzato.

Con le dovute distinzioni, quanto accaduto nella multinazionale francese avviene ovunque ma in Italia il riconoscimento del mobbing è tutt'altro che scontato.. 

Al nostro sportello sindacale si sono presentati vari casi, proviamo a ricordarne alcuni
  • dipendente pubblico, per oltre dieci anni ha partecipato a tutti i bandi per posizione organizzativa senza mai essere scelto. Il lavoratore ha partecipato, a sue spese, a un master e a un corso di perfezionamento, ha acquisito titoli oltre all'esperienza ventennale in un Ente ma nonostante tutto ad ogni selezione veniva scartato. E' caduto in uno stato depressivo culminato con mesi di malattia e la richiesta di mobilità  nel comune di una città vicina . Oggi si sveglia ogni giorno alle sei per essere a lavoro alle 8 e tornare a casa non prima delle 18, sta fuori 11 ore e mezzo al giorno, la sua vita sentimentale è stata stravolta, professionalmente cerca di ottenere i giusti riconoscimenti ma a un costo decisamente elevato. 
  • agente di pm: 48 anni con quasi 20 anni di esperienza, vince una selezione per ispettore ma la progressione di carriera è l'inizio di un "calvario". Responsabile di un nucleo operativo, quotidianamente spostato da una parte all'altra della città, non ha orari, la sua vita viene stravolta, le pressioni dei superiori e dell'assessore di riferimento sono sempre piu' forti e intollerabili. Il suo non è un caso di mobbing, anzi secondo il codice meritocratico le  prestazioni sono al top ma lo stress psico fisico raggiunge livelli tali da indurre in qualche errore. E l'errore arriva durante una operazione di polizia giudiziaria con alcuni arrestati che accusano di essere stati maltrattati in caserma e puntano il dito contro l'ispettore. Inizia un periodo difficile, l'ispettore deve difendersi dalle accuse, sarà poi prosciolto , viene spostato ad altre mansioni, relegato in ufficio periferico in mezzo a mille faldoni, chi lo aveva osannato per mesi ora non risponde piu' al telefono, diventa invisibile anche agli stessi colleghi. In poche settimane cade in depressione,  si chiude a casa, inizia a bere e rischia di superare il periodo di comporto, alla fine non gli rimane che chiedere il trasferimento in un piccolo Comune lontano 300 km da casa.  .
  • delegata sindacale in una cooperativa. Viene da una famiglia politicamente impegnata, non ha studiato, per un breve periodo ha consumato eroina, poi con l'aiuto dei genitori ritorna ad una esistenza normale, sceglie di lavorare ove le paghe sono piu' basse e lo sfruttamento intensivo. Assunta in una multinazionale diventa il punto di riferimento di tante colleghe, è senza scuola superiore ma ugualmente istruita, sa parlare bene, ha cura della sua persona, legge un libro a settimana, ha carisma e diventa delegata sindacale. La nomina di Rsa è l'inizio di una odissea lavorativa, non arriva mai al completamento dell'orario settimanale, le clausole flessibili del contratto consentono di impiegarla in piu' cantieri, viene ogni giorno spostata, gli orari cambiano repentinamente comunicati attraverso whatsapp, lavora quando le colleghe non sono presenti, svolge le mansioni piu' gravose, qualcuno in azienda ha deciso di farle pagare l'impegno sindacale in una organizzazione per altro maggiormente rappresentativa. Trascorrono mesi ma la situazione non cambia, una mattina viene mandata a lavorare in provincia, non si rispettano le ore di stacco tra un turno e l'altro, la lavoratrice ha bisogno di lavorare e non vuole chiedere aiuto alla famiglia. Ma la stanchezza è tale da indurre in qualche errore alla guida, sbanda, distrugge la macchina e resta in ospedale 20 giorni, altri mesi a casa per tornare a lavoro ed essere giudicata inidonea alla mansione e quindi licenziata. Fa causa all'azienda e la vince ma non viene , per il jobs act, riammessa al suo posto di lavoro.
Cosa insegnano queste storie?

Intanto il mobbing è sempre piu' diffuso ma altrettanto difficile è dimostrarlo in Tribunale. Comportamenti vessatori e persecutori reiterati nel tempo e da dimostrare a carico dei lavoratori. Il problema nasce quando certi comportamenti aziendali sono permessi dalle normative nel senso che le clausole flessibili contrattuali permettono impieghi sempre piu' flessibili. Nel primo caso esaminato poi ci sono commissioni esaminatrici pronte a dimostrare che c'era sempre un candidato piu' preparato , i bandi possono essere costruiti ad hoc, ora per premiare i titoli, ora per valorizzare l'esperienza acquisita, se ad esempio un Ente manda sempre gli stessi a dei corsi formativi, ai colleghi esclusi restano due strade : o sborsare migliaia di euro e pagarseli di tasca propria, oppure ingoiare il rospo rinunciando ad incarichi migliori e remunerativi.

I comportamenti lesivi per la Legge devono essere tutti indirizzati in un intento persecutorio, nel caso della delegata sindacale sarebbe stato forse possibile provarlo ma nella sua stessa condizione si trovavano altre colleghe e quindi un eventuale ricorso in Tribunale avrebbe avuto difficoltà ad affermarsi. Possono esserci tanti comportamenti ingiusti e irregolari del datore di lavoro ma dimostrare che tutti vanno nella stessa direzione persecutoria è assai difficile, da qui nasce la difficoltà di intraprendere cause per mobbing che invece in altri paesi hanno avuto successo mettendo in luce casi e fenomeni persecutori ai danni dei lavoratori e delle lavoratrici


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