La Rsu incontra il Sindaco di Pisa

Sintesi della Riunione del 18/12/2019 con il Sindaco per il Regolamento degli Incentivi

La RSU e le OO.SS. hanno rappresentato al Sindaco che la bozza di regolamento per gli incentivi definitiva presentata da parte pubblica è stata rigettata dall'assemblea del personale in particolar modo perché non si capisce la ratio per cui si debba partire da un aliquota dell'1,60% per i lavori, del 1,00% per le forniture e servizi e non dal 2,00% (aliquota massima prevista dalla norma). In un Ente come il nostro dove non ci sono problemi finanziari e sempre alla ribalta dei media per premi, attestati e riconoscimenti pubblici ricevuti non si capisce quale sia la ratio per cui partire da un aliquota molto più bassa rispetto a quella massima possibile per legge e adottata da tanti altri enti locali. Anche il divario tra le aliquota previste tra lavori e forniture e servizi va rivisto perché non è giustificabile una disparità di trattamento di questo genere.

Il Sindaco risponde alla parte sindacale che si partirebbe così ma con l'impegno dell'Amministrazione di rivedere il regolamento e le aliquote tra un anno e quindi, a suo giudizio, non sarebbe stata male questa proposta come base di partenza. 

La RSU e le OO.SS. hanno chiesto quindi un ulteriore sforzo per rivedere al rialzo le aliquote proposte ed il Sindaco si è riservato di valutare l'impatto di tale misura chiedendo agli uffici proposti di presentargli una simulazione e darci poi una risposta nel più breve tempo possibile.

Nell'occasione abbiamo parlato anche di altre questioni annose e non ancora risolte:

1) Statalizzazione delle tre materne comunali. A tal riguardo il sindaco afferma che il milione di euro annuo risparmiato verrebbe investito sempre nel settore servizi educativi e non in altri per allungare l'orario di servizio: non è pensabile nella nostra società di chiudere i nidi alle 16:30, bisogna venire in contro alle esigenze delle famiglie e delle madri lavoratrici sia allungando l'orario dei nidi sia diminuendo le tariffe che sono esageratamente troppo alte e non sostenibili. La parte sindacale ha rappresentato al Sindaco che l'Assessore Munno si è sempre sottratta al confronto e chiudendo di convocarci quanto prima in modo quantomeno da confrontarsi. Il Sindaco sarà disponibile per questo a gennaio p.v..

2) Piano occupazionale. La RSU e le OO.SS. si sono lamentate che il piano è stato presentato alla stampa e non alla parte sindacale. Neppure gli atti sono stati al momento partecipati e non si capisce quale sia la ratio che sta dietro alle singole assunzioni, non si capisce dove saranno destinati questi nuovi dipendenti e soprattutto non si conoscono i fabbisogni di personale delle singole direzioni. Siamo in netto ritardo anche perché le mobilità volontarie bandite in estate hanno avuto esito pressoché negativo e al momento non sono stati ancora banditi i relativi concorsi pubblici e in considerazione dei lunghi tempi necessari per lo svolgimento degli stessi molti uffici e direzioni, già stremati per i pensionamenti avvenuti e prossimi, andranno in crisi e non si potranno garantire, a nostro avviso, il loro ordinario funzionamento.

3) 35 ore per gli autisti scuolabus. La parte sindacale ha chiesto di avere una risposta dalla parte pubblica in merito alla questione giustificata degli enormi risparmi che porta l'applicazione di un orario multiperiodale per tutto l'anno con un decremento degli straordinari pari al 90% rispetto a quando tale orario non era in vigore.  Si ricorda che l'elevazione dell'orario multiperiodale da 13 a 52 settimane l'anno è stato possibile solo dopo espresso consenso dei sindacati e che applicare questo orario per tutto l'anno è una concessione che in qualche modo dovrebbe essere compensata con l'introduzione delle 35 ore. L'orario invernale rimarrebbe tale e quale mentre sarebbe rivisto solo l'orario estivo cioè nel periodo di minore concentrazione del lavoro stesso.

4) Appalto del servizio di pulizia degli uffici comunali. La parte sindacale sollecita la verifica delle metrature dei locali comunali che risultano superiori rispetto a quelle messa a gara e evidenzia il ritardo di oltre tre mesi in queste verifiche non più accettabile in funzione dei tagli all'orario di servizio delle dipendenti dell'ATI.



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