INTERVENTO DEL NO CAMP DARBY ALLA ASSEMBLEA CITTADINA DEL 23 MAGGIO SULLA BASE DI COLTANO
Alla presenza del Sindaco di Pisa, del Presidente della Provincia, del Governatore della Regione Toscana e del presidente del Parco di San Rossore Migliarino e Massaciuccoli si è tenuta la sera di Lunedi 24 Maggio una assemblea sulla nuova base di Coltano. Presenti oltre 300 cittadini, numerosi gli interventi contrari alla base e al suo spezzatino sul territorio Pisano.
A seguire l'intervento del Comitato No camp Darby
Interveniamo per ultimi dopo 3 ore di discussione sulla nuova base militare a Pisa ed è ormai acclarato che tutte le forze politiche di centro destra e di centro sinistra, le amministrazioni locali sono concordi sulla necessità di ritirare il Dpcm che individuava nella area di Coltano, nel parco naturale, la sede dell'insediamento militare.
La cittadella militare non sarà costruita interamente a Coltano ma spezzettata sul territorio pisano perchè tutti sono concordi sulla necessità di dare spazio all'ennesima militarizzazione del territorio, in linea per altro con la Bussola Europea, il disegno strategico che nei prossimi anni porterà all'aumento delle spese militari fino al 2% del Pil e una forma di neokeynesismo di guerra , si investiranno crescenti fondi alla ricerca a fini militari e del controllo sociale pensando che fungano da traino, come accaduto negli Usa, per l'economia. E in questa ottica cresceranno le basi militari sui territori soprattutto in prossimità di aeroporti ed altre basi militari.
La militarizzazione del territorio pisano nasce decenni fa, da quando venne costruito l'aeroporto militare dove 15 anni fa hanno collocato un grande Hub dal quale partono i rifornimenti di armi all'Ucraina, pensato per trasportare in zone di guerra reparti speciali dell'esercito.
E la base del Tuscania a Pisa è in perfetta continuità con questa militarizzazione del territorio che investe anche la vicina Livorno, senza dimenticare l'ampliamento della base Usa di Camp Darby per collegarla al porto di Livorno e via ferrovia ormai in fase di completamento.
Coltano è solo l'ultimo atto di una strisciante militarizzazione che ha investito anche il mondo universitario e della ricerca.
Qualcuno pensa di costruire parte della cittadella militare a Ospedaletto , in un'area da bonificare tra ex inceneritore, corsi d'acqua inquinati e decine di eco mostri mai finiti di costruire, palazzoni e cantieri da lustri abbandonati e che invece andrebbero abbattuti. Non dimentichiamoci poi dei siti produttivi chiusi e mai dismessi, un'area che ha bisogno di investimenti economici a tutela dell'ambiente e della nostra salute.
Quando si insediano le basi militari neanche un parlamentare è libero di entrarvi , si organizzano visite guidate ma non è dato sapere quali armi ospitino queste aree, nessuno insomma sa cosa ci sia, chiunque oggi voglia parlare di sovranità popolare sui nostri territori non potrà che denunciare questa situazione.
La Base non va costruita a Coltano nè altrove, ricordiamo che in alcuni casi la presenza di insediamenti militari ha portato tumori e malattie contaminando il territorio, questo è documentato ormai e non ammettiamo smentita, del resto l'area di cui stiamo parlando presenta numerose attività agricole e di allevamento che tutto avrebbero da guadagnare da bonifiche e riduzione dell'inquinamento.
Chi pensa a contropartite economiche in cambio della militarizzazione dei territori dimentica che i soldi pubblici andrebbero investiti per la tutela dell'ambiente, per la nostra salute e non per fini militari, per questo non saremo concordi con chi oggi si dice soddisfatto del ritiro del DPCM che decretava la costruzione della base di Coltano quando tutti sappiamo che le istituzioni locali e il Governo stanno già lavorando ad ipotesi alternative che avranno impatti negativi altrettanto gravi sul territorio e accresceranno le servitu' militari senza per altro intervenire nelle bonifiche necessarie come quelle piu' volte denunciate.
Commenti
Posta un commento