Intervista ai lavoratori della Cub dell'aeroporto Galilei sulla privatizzazione del trasporto aereo

 Intervista ai lavoratori della Cub dell'aeroporto Galilei sulla privatizzazione del trasporto aereo

d. dopo due anni di pandemia, il trasporto aereo, come del resto il turismo, sembrano in grande ripresa. Dovrebbe essere un segnale positivo per l'economia e per la salvaguardia dei posti di lavoro...

R non proprio, basti pensare che l'Italia è tra le principali, e ambite, mete turistiche nel mondo eppure oggi non esiste più una compagnia di bandiera nazionale dopo il fallimento di Alitalia e migliaia di lavoratori\trici senza lavoro. I due aspetti, turismo e occupazione, non sempre sono collegati, basti pensare al diffondersi del precariato divenuto da tempo figura dominante nel turismo dove non manca il nero, il contratto irregolare o a chiamata, lo diciamo senza generalizzare ma prendendo atto della situazione.

d torniamo al trasporto aereo...

Dopo anni di liberalizzazione del settore se ne pagano le conseguenze, in realtà potremmo anche parlare di modello low coast che si è impossessato dei nostri scali. E questo modello significa applicazione di contratti sfavorevoli, part time e non full time, procedure di imbarco e di sbarco più snelle , basti pensare agli assistenti di volo che oltre al supporto dei passeggeri sono divenuti baristi, venditori di profumi e di gratta e vinci... La liberalizzazione del trasporto aereo ha significato intanto libera concorrenza nella gestione dell'handling ma ancora prima innumerevoli servizi erano stati affidati a terzi, appaltati a cooperative che a loro volta hanno applicato contratti sfavorevoli rispetto a quelli del settore aeroportuale. Se fai un bando di gara e a riferimento prendi paghe orarie inferiori, otterrai una grande riduzione dei costi, se la cooperativa applicasse il ccnl handler non potrebbe risultare competitiva e andrebbe in perdita rispetto ai budget di spesa previsti dalla stazione appaltante. Facciamo un esempio calzante:  sarebbe come se io mettessi in tavola 60 euro pretendendo di bandire una cena a base di pesce fresco e vini pregiati per 3 persone.....

Prima ancora che gli aeroporti venissero privatizzati, con la vendita delle quote pubbliche da parte di tanti enti locali, la logica degli appalti si era già diffusa proprio all'ombra del pubblico, potremmo parlare di una prima fase di grande espansione con investimenti pubblici per società poi trasformate in spa (fino ai primi anni novanta), una seconda fase con la esternalizzazione dei servizi operativi, una terza con l'avvento del low coast  e una quarta, appena iniziata, con la crisi delle grandi compagnie aeree, iniziata prima della pandemia, e la ripresa del trasporto

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Nei giorni scorsi la Cub, insieme ad alcuni lavoratori dell'appalto, si è incontrata con l'Enac.....

Il Regolamento  Enac ultimo è stato sospeso e ne arriverà uno nuovo che non vieterà esplicitamente il subappalto ma l'affidamento a terzi dei servizi Handling.
Tradotto in altri termini cambiano le parole ma dovrebbe restare la sostanza ossia che al Galilei ci saranno due società certificate di Handling (oggi Consulta e THA) che non potranno affidare a terzi (in appalto) le lavorazioni come accade da 20 anni. E' lecito sapere poi se sia intenzione di TA vendere la società Toscana aeroporti handling? Lo abbiamo chiesto anche pubblicamente, se non comprendiamo quale sia il piano industriale della società difficilmente potremo azzardare ipotesi e previsioni..

d Il regolamento di Enac è vincolante?

I regolamenti vengono impugnati nel nome della liberalizzazione del trasporto aereo che è uno dei capisaldi della Ue, anche di questo dovremmo parlare come delle logiche che hanno alimentato la spirale degli appalti e il dumping salariale e contrattuale

E' stato assai istruttivo incontrare l'Enac,  abbiamo appreso che da qui ad otto mesi, o poco più, i servizi fino ad oggi esternalizzati dovrebbero essere reinternalizzati, il condizionale è d'obbligo

Parliamo della forza lavoro esternalizzata...

Solo nei tre appalti di Cft la forza lavoro si aggira attorno a 100 unità, se dovessero reinternalizzare i servizi questa operazione avverrebbe includendo i lavoratori ? Per noi ovviamente si' visto che senza facchini e trattoristi l'aeroporto non va avanti, andranno  inquadrati con il medesimo contratto dei lavoratori di Ta E Tha, con le stesse ore per essere ancora più espliciti. Ma non esiste nella legislazione attuale alcun obbligo per l'assorbimento di questa forza lavoro, chi oggi tuona per la difesa dei diritti dovrebbe prima rafforzare le tutele collettive nei contratti e magari in Parlamento dove si cerca di trasformare le clausole sociali nei cambi di appalto come facoltative.

Cosa intenderà fare allora Toscana Aeroporti?

La domanda non dovete porla a noi ma alla società  e ai suoi soci pubblici e privati ricordando che l'attuale appalto, riguardante Handling, cargo e BHS, scade il 30 Ottobre e fin da ora esigiamo chiarezza sui futuri assetti dei due scali Toscani.

Sempre Enac dovrebbe fornire un parere in merito alla esternalizzazione di un servizio fino ad oggi svolto dalla società, quello relativo al preloading , poi sarà  bandita una gara per la gestione dell'ambulift, servizi svolti da sempre da personale della società con il contratto nazionale asso handier, servizi, se esternalizzati, sarebbero realizzati con personale inquadrato con il contratto multiservizi a costi decisamente più bassi. Ma il ragionamento dovrebbe anche investire l'altro handling, Consulta, che si avvale anch'esso di personale in appalto anche se non se ne parla, almeno stando a quanto ci viene detto dai lavoratori dello scalo pisano(ndr sono ammesse repliche o smentite se richieste).

La questione dirimente allora diventa quella dei lavoratori oggi in forza a Cft, gli esternalizzati ai quali si vorrebbero affidare nuovi servizi quando il Regolamento Enac prevede invece che i servizi siano a gestione diretta e con il contratto del trasporto handler.

Ma ancora piu' urgente è la domanda sul futuro di questi oltre 100 lavoratori a partire dal 1 Novembre 2022, è quindi arrivato il tempo della chiarezza senza nascondersi dietro alla autonomia della impresa che risponde solo ai suoi azionisti.

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