Se sei troppo referenziato non trovi lavoro

Ci hanno raccontato la storiella che con la fine della pandemia il mercato del lavoro sarebbe ripreso ma intanto, da quasi un anno, sono stati ripristinati i licenziamenti collettivi e i processi di delocalizzazione produttiva. 

E alcuni economisti liberal scoprono che tra i lavoratori con maggiore istruzione e formazione la possibilità di restare disoccupati è alquanto elevata.

Molti lavoratori , o lavoratrici, raccontano di omettere titoli di studio e requisiti per evitare di essere scartati. L'offerta di posti di lavoro per chi ha laurea e titoli post universitari è del tutto insufficiente nonostante il calo del numero dei laureati in Italia. Le aziende che lamentano la impossibilità di trovare personale con elevata specializzazione ma ben pochi sono i percorsi formativi per iniziare i quali continuano a invocare sgravi e decontribuzioni.

Il portale La Voce.info parla di “sovraistruzione”, siamo davanti a una forza lavoro con titoli di studio disposta a qualunque forma di impiego, spesso con contratti part time e un tasso di disoccupazione che resta tra i piu' alti d'Europa. Le piccole e medie aziende sono meno disponibili a offrire posti a personale di questo genere a conferma che la tanto decantata fuga di cervelli dal paese è una delle caratteristiche del sistema produttivo italiano


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