Dal Fronte del Polisario

 riceviamo e pubblichiamo

FRONTE POLISARIO* 

comunicato stampa
 [Bir Lehlou, Repubblica Saharawi - 27 ottobre 2022] 

Il 27 ottobre 2022 il Consiglio di Sicurezza ha adottato la risoluzione 2654 (2022) attraverso la quale ha deciso di estendere il mandato della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO) fino al 31 ottobre 2023.

 Nella sua risoluzione, il Consiglio di Sicurezza ricorda e riafferma tutte le sue precedenti risoluzioni sul Sahara occidentale e ribadisce il suo impegno ad aiutare le due parti, Fronte POLISARIO e Marocco, a raggiungere una soluzione giusta e duratura che preveda l'autodeterminazione del popolo del Sahara occidentale pur riconoscendo l'importante ruolo svolto dalla MINURSO sul terreno e la necessità che essa adempia pienamente al proprio mandato.  Tuttavia, il Consiglio di Sicurezza non è riuscito, ancora una volta, a fornire alla MINURSO misure pratiche per garantire la piena attuazione del suo mandato, stabilito nella Risoluzione 690 (1991) del Consiglio di Sicurezza.

 La continua inazione del Consiglio di Sicurezza di fronte ai tentativi aggressivi e persistenti dello Stato occupante del Marocco di ostacolare e minare il mandato della MINURSO e imporre, con la forza, il fatto compiuto nei Territori Occupati Saharawi, lascia il popolo Saharawi senza un'altra opzione per continuare e intensificare la loro legittima lotta armata per difendere il loro diritto inalienabile e non negoziabile all'autodeterminazione e all'indipendenza.

 A questo proposito, ancora una volta, il Fronte POLISARIO respinge categoricamente l'inerzia del Consiglio di Sicurezza, in particolare alcuni dei suoi membri influenti, e il suo deplorevole silenzio e l'ingiustificabile riluttanza a ritenere lo Stato occupante del Marocco responsabile della sua continua occupazione illegale di parti del nostro Paese, per aver violato e silurato il cessate il fuoco del 1991 e gli accordi militari annessi il 13 novembre 2020 e per la sua continua aggressione ai Territori Saharawi Liberati.
 Invece di adottare un approccio equilibrato, inequivocabile e coerente per affrontare il processo di pace e le realtà sul campo, il Consiglio di sicurezza ha optato per un'ambiguità distruttiva che approfondisce lo stallo prevalente in un modo che porterà solo a minare la missione del Inviato personale del Segretario generale delle Nazioni Unite per il Sahara occidentale, aggrava il contesto operativo della MINURSO e aggrava la già tesa situazione sul campo.

 Il Fronte POLISARIO riafferma che il Piano di Settlement dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e dell'Organizzazione per l'Unità Africana continua ad essere l'unico accordo reciproco accettato da entrambe le parti, Fronte POLISARIO e Marocco, e approvato all'unanimità dal Consiglio di Sicurezza nella sua risoluzione 658 (1990 ) e la risoluzione 690 (1991) con la quale il Consiglio ha stabilito, sotto la sua autorità, la MINURSO di indire un referendum libero ed equo senza restrizioni militari o amministrative che consenta al popolo del Sahara occidentale di esercitare il proprio diritto inalienabile all'autodeterminazione e all'indipendenza.

 In tale contesto, il Fronte POLISARIO ricorda la decisione del 30 ottobre 2019 di riconsiderare la propria partecipazione al processo di pace nel suo insieme, e ribadisce con forza e inequivocabile che non parteciperà ad alcun processo di pace basato su un approccio che devia, sia in forma e sostanza, del Settlement Plan delle Nazioni Unite e dell'Organizzazione per l'Unità Africana, che è la ragion d'essere della MINURSO e la base del suo mandato, o tenta di ignorare la natura giuridica della questione Sahara Occidentale riconosciuta dalla ONU come caso di decolonizzazione.

 Il Fronte POLISARIO sottolinea inoltre che nessuno dovrebbe quindi illudersi che un processo di pace genuino, credibile e praticabile possa iniziare e avanzare nel Sahara occidentale senza porre fine all'impunità con cui allo Stato occupante è stato concesso al Marocco di minare il Piano di insediamento delle Nazioni Unite Nations e l'Organizzazione per l'Unità Africana, ostacolando il referendum di autodeterminazione e, infine, violando e silurando il cessate il fuoco del 1991 e facendo precipitare la regione in un'altra spirale di violenza e instabilità.

 Ribadendo il proprio impegno a contribuire in modo costruttivo a una soluzione pacifica, giusta e duratura per la decolonizzazione del Sahara occidentale in conformità con i principi di legalità internazionale e le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana, il Fronte POLISARIO ribadisce con forza che il Saharawi le persone continueranno a utilizzare tutti i mezzi legittimi, compresa la lotta armata, per difendere il loro diritto inalienabile e non negoziabile all'autodeterminazione e all'indipendenza e per ripristinare la sovranità sull'intero territorio della Repubblica Democratica Araba Saharawi (RASD).

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