Non si arrriva a fine mese, ecco spiegate inflazione e costo della vita

 riceviamo e pubblichiamo questa lettera omettendone la firma come richiesto

Un saluto a tutti\e, qualche volta vi leggo, non sempre, voi scrivete troppo......Ieri ho vissuto una esperienza pessima e per questo decido di scrivervi, si renda pubblica la rabbia di un pensionato con 40 anni di lavoro alle spalle e una pensione da fame. Andare al supermercato e vedere persone che racimolano gli spiccioli per la spesa, gente che ha lavorato una vita.

Se hai lavorato, in età giovanile, con il datore che versava pochi contributi alla fine la tua pensione ne risentirà ma non sono qui a lamentarmi per certe scelte

Viviamo io e mia moglie da pensionati, casa piccola ma di proprietà, un orto dove coltivo verdure,  qualche pianta da frutto, tutto per la famiglia e gli amici , qualche pollo e coniglio per mangiare carne buona.

Ma i soldi non bastano mai, da un anno i prezzi aumentano giorno dopo giorno, ci sono prodotti rincarati del 10\15%, l costi crescono ma le pensioni no. Se i soldi non bastano mai si fanno sacrifici ma attorno a me vedo anche crescere le disuguaglianze. Senza occuparmi dei fatti degli altri vedo conoscenti e amici che o vivono in condizioni di grave disagio o invece hanno migliorato, e di molto, le loro condizioni di vita, ritorno ai racconti di mio padre sugli anni cinquanta e anche prima del secolo scorso. 

Mia figlia abita in affitto perchè non le danno il mutuo, è una precaria della scuola e il marito un operaio part time da 10 anni che si arrangia facendo le pizze, al nero , il fine settimana. Sono due onesti lavoratori ma per le Banche non hanno le credenziali per un mutuo. 

Le loro bollette dell'acqua e dell'energia sono cresciute del 30%, io stesso devo stare attento ai consumi dell'orto. 

Abbiamo iniziato a fare i sacrifici,  ridotte le vacanze da tre settimane in campeggio a dieci giorni, poi risparmio delle utenze, meno viaggi in macchina. ci si fa la pizza da soli e anche il pane, tempo non ne manca ma i soldi non bastano mai. Più si è poveri, più grande è la parte di reddito che la inflazione si mangia, povero e ricco hanno spesso bisogni e spese analoghe ma i soldi a disposizione dell'uno e dell'altro non sono gli stessi. Per una ecografia devo aspettare 4 mesi, a quel punto la faccio alla Pubblica assistenza, dal privato sociale che comunque un po' privato è, costa meno che dal privato ma sempre di piu' che alla mutua. 

Alla Coop vedo i carrelli della spesa, quelli dei poveri sono meno carichi dei ricchi o impiegano una giornata alla ricerca dei prodotti piu' bassi, anzi i discount sono tornati ad essere pieni perchè risparmi e prendi prodotti a minor costo. Ho sentito in tv della riduzione delle accise sui carburanti  o dell’Iva al 5 per cento per il gas ma sono soldi che alla fine si regalano alle imprese e non ai lavoratori che ne beneficiano solo di riflesso, poi ci promettono il bonus energia, ben venga ma qui il vero problema sono i salari bassi , le pensioni da fame, i lavori precari e mal pagati, la sanità, che tu stia sempre bene, ha un costo. 

Gli aiuti alle imprese e i bonus non fermano i rincari dei generi di prima necessità, intanto pensioni e stipendi non recuperano il potere di acquisto, i nostri figli andranno in pensione con assegni da fame e non ci saremo noi ad aiutarli, dovrebbero loro essere di aiuto alle giovani generazioni ma con l'assegno che si ritroveranno saranno nei dolori .

E' questo il paese che volevamo? Penso di no,  chi ha votato la Meloni si aspettava aiuti alle famiglie ma da quello che si vede le cose non sembrano cambiare, io non voto più da anni perchè nessuno mi rappresenta, un tempo il Pci si e poi per poco tempo il 5 Stelle ma ormai non nutro fiducia nei politici e il mio voto non lo hanno piu'.

Si vive nella insicurezza e senza speranze per il futuro, si va avanti con dignità ma anche con grande paura, se non aumentiamo redditi, pensioni, salari, se non si ripubblicizzano i servizi sono guai, la inflazione ci mangerà tutto.

L:R

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