ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE A SAN GIOVANNI DI BAIANO A SPOLETO

 

Il Movimento per la Rinascita comunista dell’Umbria è parte attiva del  Fronte Anti Nato, partecipa al comitato "No armi per guerre NATO in Europa e Palestina" e insieme ad altre realtà ha dato vita alla settimana di mobilitazione contro la Nato nel mese di Aprile.



Per questo aderiamo alla manifestazione del 20 aprile presso lo stabilimento militare di San Giovanni di Baiano di Spoleto, siamo convinti che il movimento contro la guerra debba assumere posizioni chiare e conflittuali per combattere anche il nemico in casa nostra. Per questo sosteniamo le lotte dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’università e come contrastiamo la dilagante ideologia di guerra pensiamo indispensabile portare la protesta ovunque si producono armi. Il Movimento sostiene le istanze del Fronte anti Nato per costruire iniziative reali dei cittadini e lavoratori umbri contro:

1. la produzione di armi indispensabile per le guerre scatenate dalla NATO atte ad aprire nuovi mercati per il sistema economico capitalista perennemente in crisi. Oggi dobbiamo scongiurare la possibilità concreta che l'Italia e l'Europa precipitino nella terza guerra mondiale e rafforzino le alleanze militari ed economiche con Israele e la Nato.

2. I finanziamenti ingenti che il governo Meloni sta destinando alle spese militari secondo i diktat della NATO e della UE sottraendo così risorse preziose ai servizi essenziali per i cittadini in questo momento di grave crisi economica. L’anno 2023 è stato il nono anno consecutivo di aumento nel mondo delle spese militari che hanno raggiunto la cifra record di 2500 miliardi di dollari.

E’ bene ricordare come la manifestazione non sia contro gli operai dello spolettificio ma contro l’aumento esponenziale delle spese militare e l’incremento alla produzione di armi, invitiamo operai\e a essere parte attiva nel controllo della produzione. L’industria militari italiana, da Leonardo a Fincantieri è destinata all’estero e non alla difesa del territorio nazionale visto che l’Italia è complice di paesi aggressori come Israele.

Inoltre la lotta che riteniamo debba essere condotta insieme agli operai deve essere quella della riconversione della produzione da bellica a civile.

Solo unendo le lotte in una grande battaglia sarà possibile cambiare e fermare la follia nella quale le attuali classi dominanti ci stanno trascinando distruggendo al contempo lo stato sociale e diminuendo il potere di acquisto dei salari.

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