Codici di comportamento negli Enti locali: una nota della CUB di PIsa

 A seguire la lettera inviata in questi giorni dalla Cub al Comune di Pisa. I tempi di vita e di lavoro sono ormai dominati da un controllo asfissiante della forza lavoro

Lettera CUB 


Buongiorno , in merito alla documentazione inviataci  sul nuovo codice di comportamento, in rappresentanza del Sindacato di base Cub evidenziamo quanto segue:

  • L'Anac, autorità nazionale anticorruzione, sta assumendo ruoli e funzioni che vanno ben al di là delle sue funzioni, prova ne sia il recente intervento che esclude l'equo compenso per i professionisti impiegati negli appalti pubblici a tutela del principio comunitario della concorrenza. La Costituzione prevedeva atti di indirizzo dello Stato, la norma europea fa invece prevalere i dettami del Mercato, di conseguenza ogni intervento atto a stabilire un compenso equo per professionisti e forza lavoro con ruoli esecutivi viene escluso come indebita intromissione in decisioni di natura aziendale. Ne consegue che la libera concorrenza sia una gabbia dentro la quale chiudere diritti salariali e contrattuali in nome del contenimento della spesa "per non compromettere il quadro economico e finanziario" . Ergo austerità salariale e contrazione dei diritti contrattuali
  • il nostro Ente si muove conseguentemente alle indicazioni Anac e in particolare a (Microsoft Word - Codice di comportamento dei dipendenti dell'Autorità Nazionale Anticorruzione.docx)
  • quanto poi al prevenire fenomeni corruttivi uno dei principi guida dovrebbe essere rappresentato dal principio di rotazione degli incarichi possibile solo con una  diffusa formazione del personale per acquisire competenze indispensabili allo svolgimento di ruoli e funzioni. Un principio non valido erga omes ovviamente ma al contempo bisognoso di alcuni cambiamenti organizzativi di cui non si intravede traccia. Il principio della rotazione dovrebbe altresì valere anche  nella attribuzione di istituti contrattuali procedendo con percorsi formativi, diversificazione delle responsabilità nell'ottica di favorire una equa distribuzione dello stesso salario accessorio. Di questo non si trova mai traccia nei documenti ufficiali dell'Ente
  • Siamo da sempre convinti che l'Ente dovrebbe prevedere dei momenti di confronto con il personale, nei limiti dei tempi e delle molteplici incombenze, al fine di accogliere indicazioni e suggerimenti dai singoli dipendenti. La struttura gerarchica propria della Pa, il confronto dei vertici dell'Ente con le figure apicali dello Stesso, rappresenta un limite che alla fine porta al rispetto degli adempimenti di legge ma non ad un costante monitoraggio e confronto con tutti i soggetti che contribuiscono al buon andamento degli uffici e dei servizi
  • Dovrebbe valere il principio secondo il quale se un sindacalista non può far parte dell'ufficio personale al contempo, facciamo un esempio casuale, un dipendente della cultura non possa al contempo avere ruoli e funzioni in associazioni che operano nel medesimo ambito di intervento della sua attività lavorativa. Questo non significa passare a raggi x la vita di ogni dipendente ma far valere il principio secondo il quale se stai alla direzione dello sport non puoi rappresentare o avere qualche ruolo in una società sportiva, stesso discorso vale per molti altri ambiti che certo non sfuggiranno ai vertici dell'Ente
  • Non viene poi prevista esplicitamente la programmazione, la formazione e l'affiancamento come percorsi essenziali per i passaggi di consegne, l'obiezione, plausibile, è che rientrino nelle modalità organizzative e gestionali dei servizi e degli uffici. Siamo tuttavia convinti che non sfugga l'importanza della questione e la messa in pratica di un principio atto alla trasmissione delle competenze con passaggi di consegna senza i quali un determinato dipendente possa avere un peso non indifferente (il che non determina fenomeni corruttivi ma una cattiva pratica che la Pubblica amministrazione dovrebbe comunque scongiurare)
  • urge rivedere le regole del Cug prevendo la presenza anche di sindacati non rappresentativi ma presenti nell'Ente con delegati eletti nelle elezioni Rsu come del resto avviene in numerosi Enti
  • Ove si parla di modici regali crediamo che si debba scendere dai 150 euro a 50 euro per la natura simbolica degli stessi. E parleremmo anche di regali "in natura" come una cena
  • in merito all'art 17, fermo restando che il dipendente pubblico non debba rilasciare dichiarazioni lesive del buon nome della Amministrazione, bisogna fare attenzione a non violare il diritto alla libera opinione secondo principi di correttezza. Se viene chiesta , a mo' di esempio, la ragione di un disservizio, capita sovente che una risposta quale " siamo in pochi e hanno organizzato il personale malamente" possa determinare l'apertura di una contestazione di addebito. Crediamo che la norma debba essere riscritta 
  • Crediamo invece assai pericoloso per la democrazia quanto riportato dal 17 bis ossia Nell’utilizzo dei propri account di social media, il dipendente utilizza ogni cautela affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente alla pubblica amministrazione di appartenenza. Non facciamo riferimento a invettive da social, a offese gratuite ma al labile confine tra la libertà di espressione e il divieto di  critica e non pensiamo che l'Ente debba vigilare sui social alla ricerca delle dichiarazioni rese dal proprio personale se non in casi di gravi segnalazioni.
  • E ancora piu' inaudito appare ll diritto di esprimere valutazioni e di diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali e politici non consente al personale di rilasciare dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’ente visto che il diritto alla critica non equivale ad accuse gratuite ma ci sono dei confini tra i comportamenti individuali in servizio e la partecipazione attiva del dipendente alla vita politica, sindacale e sociale  ove le opinioni espresse possono anche non essere tra i desiderata della Giunta e dell'amministrazione, Ovviamente parliamo del diritto e della libertà di parola e di critica senza rilasciare dichiarazioni offensive di varia natura..
  • Ove si parla della performance. deve essere previsto un incontro a metà anno atto a verificare il raggiungimento degli obiettivi individuali, stesso ragionamento vale per le responsabilità previste dal contratto nazionale che dovrebbero essere attribuite, con rotazione, ad inizio anno
  • Deve essere calendarizzata una giornata di formazione obbligatoria e in orario di servizio per consentire a ciascun dipendente di conoscere dettagliatamente il codice di comportamento dandone copia cartacea a tutto il personale



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