La Giornata della solidarietà non è la nostra festa

 Anche quest'anno verrà organizzata la giornata della Solidarietà che, nata nel ricordo del Maggiore Ciardelli morto in Iraq nel corso di operazioni militari decise dalla Nato e dalle potenze occidentali, è arrivata alla quindicesima edizione.



Non intendiamo polemizzare con i familiari ma con l'utilizzo che di questa Giornata viene fatta all'insegna della strisciante militarizzazione della società, delle scuole  con le Giunte locali, la società di trasporto regionale e le istituzioni scolastiche che le mettono a disposizione risorse, personale  per la riuscita.

 Il programma della Giornata in apparenza non ha quasi nulla di esaltazione della guerra ma resta il fatto che tutto nasce dalla commemorazione di un militare morto in Iraq nel corso di una occupazione del paese per la quale l’Italia ha speso 2,6 miliardi. Non viene detto che in quella guerra sono morti decine di migliaia di  civili e la pacificazione annunciata con l'intervento militare si è dimostrata infondata come dimostra la lunga scia di conflitti bellici scatenati dagli Usa e da Israele. 

Allora il Parlamento italiano approvò così un massiccio intervento militare mascherato da missione umanitaria  e in quella occasione morirono anche soldati italiani.

E il mero ricordo di un caduto non potrà giustificare la guerra in sè od occultare gli interessi economici e finanziari che spingono oggi i paesi occidentali a un poderoso riarmo con sistemi bellici chirurgici che utilizzando anche la Intelligenza artificiale provocano la morte di migliaia di civili considerati cinicamente effetti collaterali del conflitto.

L'Italia ripudi la guerra e non si presti ad operazioni di riarmo e di esaltazione del patriottismo.


Comitato No Camp Darby





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