LA COMPLESSA SITUAZIONE ISTITUZIONALE DI ISRAELE E LA GIORNATA DELLA TERRA PALESTINESE
LA COMPLESSA SITUAZIONE ISTITUZIONALE DI
ISRAELE E LA GIORNATA DELLA TERRA PALESTINESE
Fin dai primi anni successivi alla sua fondazione i governi
israeliani si sono contraddistinti per una politica di sottrazione delle terre
di proprietari palestinesi e sono arrivati ad inglobare nel proprio stato, in
poco più di 70 anni, la gran parte della Palestina, più alcune aree del Libano e
soprattutto della Siria (Alture del Golan).
Ma come è potuto accadere tutto questo? In che modo Israele
si è illegittimamente impossessato di territori cacciando ed espropriando dei
propri beni migliaia di civili palestinesi? E quale è il tipo di assetto
istituzionale caratterizza Israele? Perché alcune organizzazioni affermano che
è stato messo in atto un regime di apartheid?
Queste sono solo alcune delle domande che sorgono riflettendo
su ciò che sta accadendo in Israele, e noi alunni di 2cafm abbiamo realizzato
un’intervista ad alcuni nostri compagni con l’obiettivo di fornire una risposta
ed analizzare questi temi.
1)Quali
strumenti legislativi ha utilizzato lo stato di Israele per la sottrazione
delle terre palestinesi?
Risponde Pietro Curini:
Il processo di sottrazione delle terre
palestinesi, è avvenuto tramite l’utilizzo di strategie e meccanismi
legislativi diversificati che la
celebrazione della Giornata della Terra ci offre l’opportunità di analizzare.
La Giornata della Terra viene
celebrata dai palestinesi di tutto il mondo il 30 marzo di ogni anno,
lanciando diverse attività.
L'anniversario di quest'anno cade nel mezzo dell'escalation della guerra
israeliana nella Striscia di Gaza
dallo scorso ottobre, e dall' escalation dell'attacco agli insediamenti in
Cisgiordania.
La Giornata della Terra ha quindi
acquisito grande importanza per i palestinesi, poiche è stato il primo
scontro avvenuto tra le masse
palestinesi in israele e le autorità di occupazione.
Il primo meccanismo legislativo
adottato dai governi israeliani per l’espropriazione di terre palestinesi è
stata la legge dei “Proprietari
assenti”: emanata nel 1950, afferma che “i beni dei palestinesi residenti al di
fuori dei confini di Israele, o in paesi ostili, vanno confiscati”. Grazie a questa legge, Israele sequestrò, nei territori conquistati con la guerra del 1948-49, migliaia di beni appartenuti ai palestinesi sfollati dalle loro città, terre e villaggi a seguito del conflitto ed ai quali è stato sempre impedito di farvi ritorno, divenendo da allora profughi.
L'Istituto palestinese Arij ha aggiunto che la legge in questione ha subito diverse modifiche, per permettere il sequestro della massima quantità possibile di terreni e immobili palestinesi anche nei Territori occupati nel 1967, a beneficio dei piani di costruzione e espansione coloniale. L’ultima modifica risale al 2004, quando l'attuale premier Benjamin Netanyahu ricopriva il ruolo di ministro delle Finanze.
In
quell’anno, il governo israeliano ha emesso un emendamento che consente
all’Amministratore dei fondi degli assenti di disporre delle terre e cederle
alla cosiddetta Autorità di sviluppo, gestita dal Dipartimento delle Terre
d’Israele, che a sua volta controlla il 93% della terra nello Stato ebraico.
Successivamente, l’Autorità di sviluppo destina i terreni alle imprese di
costruzione, come Amidar e Hmenota, attive nella edificazione ed espansione
degli insediamenti illegali israeliani, soprattutto a Gerusalemme Est.
Questo meccanismo venne
successivamente utilizzato, dopo la Guerra dei 6 Giorni, per facilitare l’accaparramento,
in Cisgiordania e, soprattutto, a Gerusalemme Est, di terre e abitazioni possedute
da palestinesi, che al momento del censimento del 1967 non si trovavano nelle proprie
case, perché divenuti profughi anch'essi.
Gerusalemme è divisa in due parti dal
1949, dalla fine della prima guerra combattuta fra arabi e israeliani e vinta da
questi ultimi. L’armistizio sancì che Israele si tenesse la parte ovest della città mentre la Giordania, che durante la
guerra aveva occupato la parte est di Gerusalemme e dell’odierna Cisgiordania,
mantenesse il controllo della parte est della città, quella palestinese, che
tuttora è abitata in prevalenza da arabi. Fra Gerusalemme ovest e Gerusalemme
est e ai bordi della Cisgiordania fu tracciato un confine, chiamato Green Line
(linea verde).
La situazione è cambiata nel 1967, al
termine della cosiddetta Guerra dei sei giorni: Israele vinse anche quella
guerra e conquistò Gaza Cisgiordania Gerusalemme est, di cui tutt’oggi mantiene
il controllo militare assieme ad un’ampia zona di quartieri limitrofi che oggi
sono stati “inglobati”nel territorio che Israele considera Gerusalemme est.
L’ONU e i principali paesi occidentali
non hanno mai riconosciuto l’annessione di Gerusalemme est a Israele, mentre
invece hanno riconosciuto le conquiste del 1948: di conseguenza considerano
Gerusalemme est appartenente al nuovo stato della Palestina ma occupato da
Israele. La Green line da allora è il punto di partenza per le negoziazioni di
pace fra Israele e Palestina.
Il processo di sottrazione delle terre
palestinesi, è avvenuto tramite l’utilizzo di strategie e meccanismi
legislativi diversificati che la celebrazione della Giornata della Terra ci
offre l’opportunità di analizzare. Che viene celebrata tutti gli anni il 22
aprile Grazie a questa legge, Israele sequestrò, nei territori conquistati con
la guerra del 1948-49, migliaia di beni appartenuti ai palestinesi sfollati
dalle loro città, terre e villaggi a seguito del conflitto ed ai quali è stato
sempre impedito di farvi ritorno, divenendo da allora profughi.
In quell’anno, il governo israeliano
ha emesso un emendamento che consente all’Amministratore dei fondi degli
assenti di disporre delle terre e cederle alla cosiddetta Autorità di sviluppo,
gestita dal Dipartimento delle Terre d’Israele, che a sua volta controlla il
93% della terra nello Stato ebraico.
Successivamente, l’Autorità di
sviluppo destina i terreni alle imprese di costruzione, come Amidar e Hmenota,
attive nella edificazione ed espansione degli insediamenti illegali israeliani,
soprattutto a
Gerusalemme Est.
Questo meccanismo venne successivamente utilizzato, dopo la Guerra dei 6 Giorni, per facilitare l’accaparramento, in Cisgiordania e, soprattutto, a Gerusalemme Est, di terre e abitazioni possedute da palestinesi, che al momento del censimento del 1967 non si trovavano nelle proprie case, perché divenuti profughi anch'essi.
Gerusalemme è divisa in due parti dal 1949, dalla fine della prima guerra combattuta fra arabi e israeliani e vinta da questi ultimi. L’armistizio sancì che Israele si tenesse la parte ovest della città mentre la Giordania, che durante la guerra aveva occupato la parte est di Gerusalemme e dell’odierna Cisgiordania, mantenesse il controllo della parte est della città, quella palestinese, che tuttora è abitata in prevalenza da arabi. Fra Gerusalemme ovest e Gerusalemme est e ai bordi della Cisgiordania fu tracciato un confine, chiamato Green Line. Gerusalemme est appartenente al nuovo stato della Palestina ma occupato da Israele.
le tappe dell’espansione israeliana nella
Palestina storica
2)Quale è la situazione
relativa alla costituzione di Israele?
Risponde Alessia Zaffora:
Lo stato di Israele è privo di una
costituzione formale nonostante la “dichiarazione di istituzione dello stato di
Israele” del 14 maggio 1948 avesse disposto che un’assemblea costituente
avrebbe dovuto elaborarne una entro il 1° ottobre dello stesso anno.
Lo scoppio della prima Guerra
Arabo-Israeliana il giorno seguente e l’incapacità dei diversi gruppi della
società israeliana di concordare sullo scopo, sull’identità e su una sua
visione a lungo termine dello Stato sfociarono nella cosiddetta “Decisione Hariri”
del 13 giugno 1950, la quale stabilì di procedere gradualmente attribuendo alla
Knesset, l’assemblea parlamentare, il compito di promulgare una costituzione
capitolo per capitolo.
Questa decisione, tuttavia, suscitò
l’opposizione di Ben Gurion, fondatore dello stato di Israele e prima persona a
ricoprire l'incarico di primo ministro del suo paese. Fiero sionista, fu il
leader dell'Organizzazione sionista mondiale nel 1946 e contribuì nel 1968 alla
nascita del Partito Laburista, partito progressista di centro-sinistra che ha
guidato Israele fino agli anni ’90.
A partire dagli anni ’50 la Knesset
approvò una serie di Leggi Fondamentali riguardanti principalmente l’assetto
istituzionale dello stato, i rapporti tra i vari organi e la protezione dei
diritti civili, che solo al termine dell’intero processo legislativo sarebbero
stati assemblati in una costituzione completa ed effettiva; processo poi non
concretizzato.
3) Quale risulta
la situazione istituzionale dello stato di Israele?
Risponde Christian Fratianna:
La fondazione dello stato di Israele è
un evento significativo nella storia del Medio Oriente e ha avuto luogo alla
mezzanotte del 14 maggio 1948, proprio al momento della scadenza del Mandato
sulla Palestina storica assegnato dalla Società delle Nazioni ai britannici nel
1920, sulla porzione di territorio assegnatale dalla Risoluzione Onu 181 del 29
novembre 1947, detta Piano di Partizione della Palestina.
Questo evento è stato il culmine di
decenni di sforzi sionisti per stabilire uno stato ebraico in Terra Santa, in
risposta alle persecuzioni antisemite in Europa e al desiderio di avere un
luogo sicuro per gli ebrei.
La Dichiarazioni di Indipendenza di
Israele è stata proclamata da David Ben-Gurion, diventando il primo ministro
del nuovo stato.
La sua fondazione ha portato a
conflitti con le popolazioni arabe locali e ha segnato l’inizio di decenni di
tensioni e conflitti nel territorio di Palestina e negli stati arabi limitrofi.
Israele è una repubblica parlamentare
con un sistema multipartitico le cui istituzioni principali sono:
·
La Knesset, cioè il parlamento, che detiene il
potere legislativo ed è composta da 120 membri eletti tramite elezioni espletate
con un sistema proporzionale ogni 4 anni.
·
Il presidente, cioè il capo dello stato.
·
Il governo, guidato dal primo ministro.
·
La corte suprema, cioè il più alto tribunale
del paese con sede a Gerusalemme, il cui edificio risale al 1992 ed ha un
sistema giudiziario.
Lo stato di Israele è stato sempre
definito sin dalla sua fondazione come lo stato ebraico sostanziale, subendo
tuttavia la trasformazione in stato ebraico ufficiale a seguito
dell’approvazione, il 18 luglio 2018, della quattordicesima legge fondamentale:
"Israele Stato-Nazione del popolo ebraico".
Questa legge ha definito per la prima
volta nel paese, a seguito di un processo durato decenni, lo stato come “la
casa nazionale del popolo ebraico” istituzionalizzando la sua giudaizzazione".
4) Quali
elementi innovativi ha introdotto la quattordicesima legge fondamentale di
Israele?
Risponde Ji Jyaiu:
La 14ª Legge Fondamentale di Israele, approvata nel 2018, è stata considerata un documento costituzionale significativo che ha introdotto diversi elementi innovativi:
● Israele come Stato-Nazione del Popolo Ebraico: La legge dichiara Israele come lo Stato-Nazione del Popolo Ebraico, affermando che il diritto all'autodeterminazione nazionale è unico per il popolo ebraico. Questo ha sollevato alcune critiche, sostenendo che potrebbe discriminare le minoranze non ebraiche all'interno di Israele.
● Simboli Nazionali: La legge stabilisce che l'inno nazionale di Israele è Hatikvah, la bandiera è la bandiera di Israele e Gerusalemme è la capitale del paese (La città fu proclamata capitale di Israele nel 1950, Tali proclamazioni non sono state riconosciute come valide dalle maggiori autorità internazionali, e sono state condannate da Risoluzioni ONU non vincolanti e sentenze di corti internazionali, poiché la città di Gerusalemme comprende territori non riconosciuti come israeliani dal diritto internazionale). Questi elementi riflettono l'identità nazionale ebraica di Israele.
● Lingua Ufficiale: La legge dichiara che l'ebraico è la lingua ufficiale di Israele, mentre l'arabo ha uno status speciale. Questo ha suscitato preoccupazioni riguardo alla posizione delle minoranze linguistiche e la coesistenza tra gli ebrei e gli arabi all'interno dello Stato (Israele è una nazione caratterizzata da una diversità etnica. La composizione etnica del paese include principalmente ebrei, arabi e altre minoranze.
La popolazione ebraica costituisce la maggioranza, mentre gli arabi, che possono essere sia musulmani che cristiani, sono la principale minoranza. Oltre a ebrei e arabi, ci sono comunità di drusi, beduini, circassi e altre minoranze etniche. La diversità culturale e religiosa è una caratteristica importante di Israele, contribuendo alla complessità e alla ricchezza della sua società).
● Conservazione e Promozione delle Comunità Ebraiche: La legge impone allo stato di sostenere e preservare le comunità ebraiche nel mondo e di facilitare l'immigrazione
ebraica in Israele
(legge del ritorno, aliyah in ebraico letteralmente salita, questa
legge garantisce la cittadinanza israeliana a ogni persona di discendenza ebraica del mondo, purché si trasferisca in Israele con l'intenzione di viverci e di rimanervi e a condizione, se ancora in età, di compiere il servizio militare, della durata di tre anni per i maschi e di due per le femmine).
5) Che
cosa si intende per apartheid e quali sono le principali organizzazioni che si
occupano dei diritti umani?
Risponde Ji Jyaiu:
L'apartheid è un termine originario dell'Afrikaans che significa "separazione". Si riferisce a un sistema politico di segregazione razziale e discriminazione istituzionalizzata, che è stato istituito in Sudafrica dal 1948 al 1994. L'apartheid è considerato una violazione del diritto internazionale e un crimine contro l'umanità, definito come un sistema di oppressione e dominazione perpetrato attraverso atti "crudele" o "disumano" con l'intento di mantenere il sistema stesso. Questi atti includono uccisioni illegali, tortura, trasferimenti forzati, persecuzione e il diniego dei diritti fondamentali.
Le definizioni legali di apartheid variano, ma tutte sottolineano un trattamento discriminatorio sistematico e
prolungato da un gruppo razziale verso un altro, con l'intento
di controllare il secondo gruppo. Amnesty International è
un'organizzazione non governativa (ONG) internazionale che si impegna per i diritti umani. Essa investiga e documenta violazioni dei
diritti umani in tutto il mondo e lavora per porre fine a tali
abusi attraverso campagne di sensibilizzazione, advocacy e azioni legali. B'Tselem è un'organizzazione (ONG) per i
diritti umani con sede in Israele che monitora e documenta le violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi
occupati da Israele, così come all'interno di Israele stesso. Il
loro lavoro include la pubblicazione di rapporti, la raccolta di testimonianze e il fare pressione per il rispetto dei diritti
umani da parte delleautorità israeliane.
Il 1 febbraio, Amnesty International ha pubblicato un
dettagliato rapporto sulla questione
palestinese, lungo 278 pagine, frutto di quattro anni
di ricerca sul campo e analisi legale. Il
rapporto conclude che Israele ha istituito un
"crudele sistema di dominazione" che considera il popolo palestinese
come un gruppo razziale inferiore. Questo sistema include massicce requisizioni
di terre, uccisioni illegali, trasferimenti forzati e limitazioni al movimento,
configurando secondo il diritto internazionale un crimine di apartheid. Amnesty
ha inviato il rapporto all'ufficio del procuratore della Corte penale
internazionale, che ha già avviato un'indagine.
Questo annuncio si aggiunge alle denunce
precedentemente fatte da altre organizzazioni
come B'Tselem che ha parlato di un "regime di
supremazia ebraica" simile all'apartheid sudafricano, e Human Rights
Watch, che ha pubblicato un rapporto nel 2021 affermando che i palestinesi
vivono sotto un regime di apartheid nei territori che comprendono Cisgiordania,
Striscia di Gaza e Israele. Il termine
"apartheid" ha oggi una valenza legale definita dalla
Convenzione sull'apartheid e dallo statuto di Roma
della Corte penale internazionale, considerando il crimine di apartheid un
crimine contro l'umanità.
FONTI
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