Domande e risposte sulla manovra di Bilancio
Appena presentata , in attesa del Dibattito Parlamentare destinato a cambiarne numerose parti, la Legge di Bilancio. Ecco alcune riflessioni
Una manovra inadeguata in materia di lavoro, welfare e senza Legge Patrimoniale
La Manovra di Bilancio, appena presentata dal
Governo Conte, destinata al dibattito parlamentare, non affronta i nodi
salienti, non procede con la stabilizzazione dei lavoratori precari,
non prevede le assunzioni nella Pa in numeri adeguati alle necessità di
servizi che in pochi anni hanno perso 500 mila organici. Poi si chiude la
porta ad una Legge Patrimoniale evitando cosi' di tassare le grandi ricchezze da cui riceveremmo i soldi necessari per rafforzare stato sociale , sanità e
istruzione pubblica ponendo fine alle disuguaglianze sempre pou'
accentuate con la riduzione delle tasse neo liberista
La patrimoniale ...
La patrimoniale non puo' essere barattata con
ulteriori detrazioni per il lavoro dipendente (magari a prescindere dai redditi mettendo sullo stesso piano cud inferiori a 25 mila euro con denunce di reddito 4 volte tanto), il problema non è solo
quello di far pagare meno tasse a chi lavora e percepisce redditi
inferiori a 40 mila euro, si tratta di far pagare le tasse in maniera
crescente e proporzionale ai redditi in particolare i grandi capitali,
le aziende che hanno delocalizzato produzioni e imprese pur continuando a
ricevere ammortizzatori sociali e finanziamenti a fondo perduto.
La scelta del Governo nel solco delle politiche neo liberiste
La scelta del Governo è invece quella
classica , e improduttiva, far pagare meno tasse alle imprese legando la
detassazione alle assunzioni di giovani e donne. Stando ai numeri i
rapporti di lavoro a tempo indeterminato non crescono in rapporto alla
detassazione, sono sicuramente incentivate le aziende ad assumere ma
spesso non lo fanno perseverando nei contratti precari oppure optano per processi
di delocalizzazioni ed esternalizzazioni
Il Governo Conte sceglie la via liberista
della riduzione di tasse sperando che questa decisione spinga le aziende
ad assumere o a non licenziare (ma allo stesso tempo ha accolto la richiesta Confindustriale di ripristinare i licenziamenti collettivi a inizio Primavera), sarebbe sufficiente estendere a tutto
il 2021 il divieto dei licenziamenti collettivi e ricostruire un sistema
fiscale con un maggior numero di aliquote, avremmo un gettito fiscale maggiore di oggi da investire per lavoro e welfare
Al contrario la Legge di Bilancio pare costruita sulla riduzione delle tassazioni lasciando dormire sonni
tranquilli al capitale grande e speculativo.
La politica dei bonus...
Puo' essere giusta la detassazione per
l'acquisto di impianti a basso consumo energetico o alla
ristrutturazione edilizia, resta il fatto che molte famiglie oggi non
hanno neppure i soldi per arrivare in fondo al mese e difficilmente
potranno avvalersi del variegato sistema delle detrazioni.
Anche nel settore turismo, nel quale la forza
lavoro rischia di trovarsi a Primavera a casa senza retribuzione, non
si tiene conto del fatto che da una parte ci son condizioni di elevata
precarietà occupazionale e dall'altra scarsa presenza di capitali per
accedere ai programmi di sviluppo.
Nel campo agricolo ad esempio esiste un parco
macchine tra i piu' vecchi della Ue e poco è stato fatto per
incentivare l'occupazione nel settore attraverso il recupero delle terre
incolte o delle aree di montagna , manca quindi un intervento statale
adeguato come fu per la riforma dell'agricoltura.
Insufficienti le tutele per i soggetti colpiti dalla crisi
La manovra dedica ampio spazio ai fondi di
impresa (giovanile, femminile...) ma ben poca ai lavoratori e alle
lavoratrici, al recupero del potere di acquisto perduto e a un welfare
che preveda tutele reali per tutti i soggetti colpiti dalla crisi
Le stesse filiere agricole o della pesca poi
devono fare i conti con normative europee complicate e tali da creare
sovente ostacoli che l'attuale Governo non intende rimuovere mettendo in
discussione le regole vigenti.
Aree dismesse?
Ci lasciano perplessi poi i piani di sviluppo
per le aree dismesse che saranno coordinate da una struttura " di
missione" che potrebbe divenire l'ennesimo calderone in salsa italiana,
servirebbero invece piani urbanistici adeguati a partire dal recupero e
dalla bonifica di aree contaminate e abbandonate nel corso degli anni
con processi speculativi immobiliari che hanno smembrato il tessuto
cittadino. Poca attenzione alla salvaguardia idrogeologica dell'ambiente.
Innovazione?
Gli accordi per la innovazione poi potrebbero
finire con l'assegnare fondi alle imprese senza alcun controllo , guida
ed indirizzo da parte statale, l'ennesimo regalo, se cosi' fosse o sarà
, alle aziende senza adeguati percorsi di sviluppo che creino anche
occupazione. E sui brevetti? le strutture pubbliche da anni lavorano non per brevetti pubblici e gratuiti specie in ambito sanitario, si opera in funzione delle aziende private ovviamente con soldi pubblici, il caso dei vaccini contro il Covid (rinviamo alla trasmissione Report) è eloquente
Autonomia differenziata in agguato
La situazione nel Meridione è
particolarmente grave, l'autonomia differenziata continua ad essere tra
gli obiettivi del Governo quando è a tutti chiaro che potrebbe
dequalificare ulteriormente i servizi sanitari ed educativi creando
sempre maggiori disuguaglianze tra le Regioni . Negli ultimi 30 anni le differenze tra Nord e sud si sono acuite e da qui al ritorno alle ggabbie salariali, come invocato da Confindustria, corre poco.
Ammortizzatori sociali in funzione dell'impresa e dei dettami della BCE?
Si annuncia la riforma degli ammortizzatori
sociali guardando ai dettami della Ue e non invece alle reali necessità
di un tessuto produttivo sempre piu' in crisi. E' evidente che il
sistema degli ammortizzatori abbia palesato innumervoli limiti e
contraddizioni (vedete la differenza tra fis e cassa integrazione) ma la
Legge di Bilancio non dice esplicitamente in quale direzione intenda
muoversi, se riformare in base ai dettami dell'austerità (riducendo le
pensioni ad esempio per favorire le giovani generazioni) oppure
scegliendo strade percorribili ma destinate ad aprire conflitti con le
associazioni datoriali che poi sono tra le responsabili della attuale
situazione-
Manca un disegno complessivo e articolato di
riforma della sanità pubblica (si incrementano i fondi senza una politica
complessiva di interventi per la riapertura degli ospedali chiusi, per
stabilire con tanto di legge una percentuale di posti letto in rapporto
alla popolazione in ciascuna Regione), si continua invece nella politica dei fondi
assegnati a singoli capitoli per dare qualche risposta alle crescenti
domande di aiuti e sostegno.
E cosi' niente viene deciso a proposito della
Riforma degli ammortizzatori sociali e del sistema previdenziale,
eliminata la quota 100 si va verso il rinnovo dell'opzione donna senza
guardare alla riforma del sistema contributivo che determinerò presto
una massa di pensionati con assegni da fame.
E invece di misure reali a sostegno della
famiglia (qualunque essa sia) se la cavano con il bonus natalità, invece di costruire
interventi stabili e duraturi si persevera nella politica individuale
dei bonus.
E il reddito di cittadinanza resta senza per altro guardare alle criticità legate alla gestione di una legge che non ha saputo creare occupazione con quel sistema di orientamento del lavoro un tempo gestito dalle province e da anni in stato di abbandono anche per la presenza degli appalti al ribasso ai quali vengono assegnati innumerevoli servizi nella PA
Ricerca: Chi l'ha vista?
Pochi sono i fondi destinati alla ricerca, alla scuola e alla sanità ma anche al rinnovo dei contratti pubblici, proroga di ulteriori 12 mesi per il rinnovo dei contratti a tempo determinato in deroga alle regole del decreto dignità, misure che stridono con le decine di articoli della Legge pensate a uso e consumo delle imprese.
La cultura
Qualcosa verrà fatto per compensare i mancati introiti
derivanti dalla pandemia per teatri , cinema e spettacoli, da qui a
rivedere l'intero sistema di finanziamento statale della cultura di cui
abbiamo fortemente bisogno insieme a percorsi di stabilizzazione della
forza lavoro precaria che rappresenta in questi settori una percentuale
maggioritaria senza contare su misure di sostegno come il reddito di
continuità o contratti tipo gli intermittenti in Francia. Teniamo conto che il pareggio di bilancio per
le Fondazioni viene solo rinviato ma resta vigente come faro guida di
politiche sottoposte alle regole dell'austerità
Le Spese militari non si toccano
Nessuna riduzione delle spese militari che
rappresentano un capitolo di spesa rilevante vista la richiesta della
Nato di raggiungere in breve tempo il 2% del Pil.
E i trasporti?
Da valutare le misure di sostegno al settore
dei trasporti, non vorremmo che gli aiuti fossero svincolati dalla
salvaguardia dei posti di lavoro o lasciassero mano libera alle aziende
nella gestione degli appalti al ribasso come nel settore aereo.
Contratti pubblici?
Chiudiamo sul rinnovo dei contratti nella Pa ,
gli enti locali per i contratti della sanità e degli enti locali
dovranno mettere sul piatto quasi 3 miliardi di euro, una cifra
esorbitante se pensiamo che nell'arco di un decennio i fondi statali si
sono ridotti anno dopo anno.E il rischio è di mettere in contrapposizione
rinnovi contrattuali e percorsi di stabilizzazione dei precari,
rafforzamento della Pubblica amministrazione con reinternalizzazione dei
servizi esternalizzati attraverso appalti al ribasso. Di questo, come del resto di una quattordicesima, non si parla nella Piattaforma sindacale dei concertativi cgil cisl uil commettendo un imperdonabile errore che spiana per altro la strada alla ennesima, e peggiorativa, riforma della contrattazione che ridurrà ulteriormente gli spazi di democrazia nei luoghi di lavoro.
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