Sciopero nella Pubblica amministrazione? Qualche dubbio sorge spontaneo....
Cgil cisl uil hanno convocato lo sciopero per
il prossimo 9 Dicembre. Ammesso poi che questo sciopero si faccia, sono
convocati infatti, nei prossimi giorni, tavoli tra Governo e Sindacati,
sorgono spontanee alcune domande.
Da una parte il sindacato autonomo dichiara
che convocare questo sciopero in piena epoca pandemica è un grave errore
che sottoporrà la forza lavoro pubblica al ludibrio, dall'altra cgil
cisl uil ne motivano la convocazione per gli insufficienti fondi
destinati dalla Legge di Bilancio al rinnovo dei contratti nazionali.
Non è dato sapere altro, i lavoratori e le
lavoratrici della Pa sono all'oscuro di tutta la parte normativa dei
contratti, è una questione dirimente che riguarda la democrazia
sindacale e la condivisione di una piattaforma rivendicativa della quale
si è persa traccia.
Pensiamo che questo sciopero sia da
inquadrare anche nel braccio di ferro tra Governo e sindacati per
concludere prima i contratti nazionali e poi andare a siglare un accordo
con le associazioni datoriali che stravolgerà la rappresentanza
sindacale, le dinamiche salariali e contrattuali rafforzando il sistema
delle deroghe e il secondo livello di contrattazione.
Non saremo certo noi i pompieri davanti a uno
sciopero ma è innegabile che una sua eventuale non riuscita (migliaia
sono i lavoratori e le lavoratrici in smart) avrà una ricaduta negativa
anche sui prossimi contratti.
Un errore è stato commesso, e reiterato,
mettere insieme le rivendicazioni salariali con la urgenza di un piano
occupazionale che preveda migliaia di assunzioni, molte piu' di quelle
annunciate dal Governo e previste dalla Legge di Bilancio. La necessità
di assumere personale non dovrebbe essere barattata con qualche euro in
meno di aumento contrattuale, gli aumenti dovrebbero essere riportati ai
numeri reali, alla perdita di potere di acquisto nei nove anni di
blocco della contrattazione.
I lavoratori e le lavoratrici della Pa
italiana guadagnano meno dei colleghi europei, in 20 anni abbiamo perso
circa 400 mila posti di lavoro, migliaia di precari sono stati messi
alla porta rinunciando alla loro stabilizzazione. Poi c'è il nodo dei
finanziamenti agli enti locali e alla sanità, senza fondi aggiuntivi a
comuni e Regioni anche i rinnovi contrattuali per questi due comparti
sono decisamente a rischio.
Non si possono chiedere ulteriori sacrifici
al personale della sanità che per mesi è stato deriso promettendo
assunzioni arrivate invece con numeri inadeguati (e cosi' continuano i
doppi turni, la soppressione dei carichi di lavoro, i carichi di lavoro
insostenibili e anche i contagi in corsia)
Non è sostenibile che la sola risposta data
dal Governo, con la legge di Bilancio, sia reiterare 36 mila contratti a
tempo determinato in sanità senza prevedere tempi certi e veloci per
l'assunzione in ruolo a tempo indeterminato.
E non è neppure accettabile che si vada a
rafforzare il secondo livello di contrattazione quando nel corso degli
anni questa dinamica contrattuale è servita per ridurre il potere di
acquisto e di contrattazione utilizzando il fondo della produttività per
finanziare le Posizioni organizzative o indennità divisorie destinate
solo a parte del personale.
Agli occhi della opinione pubblica i
lavoratori della Pa sono dipinti come dei privilegiati, stando a come
lavorano e a quanto guadagnano risultano tutt'altro che dei
privilegiati. Ma quello che manca è la chiarezza da parte di cgil cisl
uil e ci siamo fatti l'idea che questo sciopero sia funzionale ad altre
merci di scambio che porterebbero solo danni alla forza lavoro della Pa
Non saremo certo noi a dire di non scioperare
ma non vorremmo essere le mosche cocchiere di processi di
ristrutturazione della Pa che all'orizzonte intravediamo con la
partecipazione attiva anche dei sindacati promotori dello sciopero. E
parliamo dello smart working con decurtazioni salariali, di nuovi doveri
da imporre al personale della Pa, di processi di modernizzazione che
avverranno esigendo mansioni aggiuntive e stravolgimento dei profili
professionali esistenti. E per chiudere nessuna parola sul rafforzamento
dei servizi pubblici, sanità e scuola in primis.
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