Colf e badanti: non sarà l'occasione di regolarizzare gran parte della forza lavoro al nero?


I lavoratori domestici regolari potranno avere un indennizzo se riusciranno a dimostrare di avere subito una riduzione delle ore  contrattuali, sarà sufficiente una semplice autocertificazione. 
 
Nei prossimi giorni dovremo saperne di piu' ma il Governo, a fronte di migliaia di lavoratrici (per lo piu' sono donne) e di lavoratori esclusi dagli ammortizzatori sociali  si sta attivando pensando a una cifra tra i 200 e i 400 euro. Se cosi' fosse, o sarà, la cifra è fin troppo bassa, il solo provvedimento dovrebbe essere quello di compensare con gli ammortizzatori sociali le ore contrattuali non lavorate. Ma il problema riguarderà le tante, troppe, lavoratrici al nero che poi costituiscono la maggioranza delle colf e badanti, del resto Il sole 24 Ore parla del 58% del numero totale in condizioni irregolari.
 
All'orizzonte ci sono vari scenari, ad esempio la possibilità di licenziare (visto che il settore è escluso dal divieto di licenziamenti affermato dal Cura Italia) la forza lavoro (o dimissioni per giusta causa ) per accedere alla Naspi , la indennità di disoccupazione fino a 2 anni. Quali sono i requisiti richiesti? Avere contributi pari a 13 settimane negli ultimi 4 anni dei quali almeno 30 giorni negli ultimi 12 mesi) 
 
In alternativa ricorrere ad un articolo del contratto nazionale che prevede la sospensione del contratto in attesa di certezze sul ritorno alla cosiddetta normalità
 

Ma in un caso o nell'altro si rende necessario assicurare a colf e badanti degli ammortizzatori sociali dignitosi e allo stesso tempo non eludere le due questioni dirimenti : la regolarizzazione della forza lavoro migrante senza permesso di soggiorno e al nero, la regolarizzazione di tante lavoratrici che non hanno mai avuto un contratto regolare.

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