Siamo solo dei rompiscatole? A proposito di fase 2

Non c'è peggio che essere bollati come dei rompiscatole, insaziabili polemisti alla ricerca di ogni occasione utile per avanzare dubbi e incertezze.

Piu' che rompiscatole siamo delegati\e sindacali desiderosi di risposte, disponibili a sacrificare tempo, energie fisiche e mentali nell'interesse dei lavoratori e delle lavoratrici, non ci piacciono le verità precostituite o i voltagabbana ma anche chi pensa di dovere imporre decisioni senza discuterle.

E dal sindacato ai luoghi di lavoro accade sovente di essere additati al pubblico ludibrio  da chi non intende affrontare le problematiche reali e dirimenti.

Già si respira aria di fine lockdown anche se i morti e i contagi sono ancora tanti, anzi troppi.

E proprio in questi giorni dovremmo affrontare, o iniziare a farlo, un problema: come  gestire distanza, orari e igienizzazioni dei luoghi di lavoro, come riportare gradualmente nei luoghi di lavoro oltre 7 milioni di lavoratori\trici?

Il sindacato dovrebbe fare, in queste settimane, il rompiscatole di turno per esigere interventi risolutivi a tutela della nostra salute, per non alzare polemiche inutili ma chiedere invece decisioni finalizzate a garantire quotidiani igienizzazioni, dotazioni giornaliere di dpi, revisione degli appalti di pulizie per ampliarne i servizi, ripensare gli orari di servizio e gli stessi luoghi di lavoro, individuare i fabbisogni e muoversi per soddisfarli, procedere con grande gradualità al ritorno in produzione, farlo dopo avere messo tutto a norma.

Ogni posto di lavoro dovrebbe avere un comitato formato da rls, rspp e medico competente per affrontare i problemi, gli Rls (che sono rappresentanti dei lavoratori) dovrebbero andare preparati ai tavoli e leggere prima i  documenti, portare contributi scritti condivisi con i lavoratori e le lavoratrici, insomma un ruolo dinamico (e quindi passibile di innumerevoli rotture...) specie se svolto con impegno e coerenza.

Cosa dobbiamo fare allora? Parlare con lavoratori e lavoratrici, avanzare proposte, scaglionare i ritorni, gestire gli spazi con nuovi criteri e onde evitare il sovraffollamento, garantire la quotidiana pulizia e sanificazione dei locali, la igienizzazione dei mezzi di servizio, adottare protocolli da discutere con la forza lavoro perchè siano realmente applicati, non affrettare i tempi per la ingordigia padronale o perchè non si è capaci di gestire e riorganizzare lo smart working.

I prossimi giorni ci diranno se saremo capaci di raggiungere degli obiettivi, nel frattempo continuate a chiamarci rompiscatole, meglio avanzare proposte costruttive e dubbi che subire passivamente decisioni anche quando vanno contro la nostra salute e sicurezza.

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