Il contagio avanza: quali sono le misure da intraprendere?

Il contagio avanza, 5 mila contagi e tra loro molti sono infermieri, medici e personale ospedaliero, terapie intensive al collasso, mortalità ferma al 4% dei casi , percentuali che non possono farci parlare di una influenza piu' aggressiva del solito. La  Cina sta combattendo il virus con le maniere forti e al di là del fatto che alcuni ospedali siano stati costruiti e attrezzati nell'arco di due settimane, si parla del calo del 17% delle esportazioni, dato economico che non ha tuttavia ostacolato misure di prevenzione molto piu' drastiche delle nostre a fronte di contagi decisamente aggressivi.

 Leggendo alcuni giornali, al di là delle cronache locali tra decessi, ammalti e contagi, è evidente che le normative impartite a livello Statale dovrebbero essere piu' forti e assunte senza ulteriore mediazione a livello locale. Non si tratta di perorare la causa dello Stato forte ma di avere una sola modalità di intervento con norme chiare e ben definite. Legittime sono le preoccupazioni per l'economia ma ancora piu' importanti sono le attenzioni da riservare alla salute pubblicavisto che sono proprio le nostre esistenze a correre seri pericoli.

All'esame del Governo un decreto legge per affrontare l'emergenza  e trovare soluzioni dopo anni di tagli alla sanità e agli organici. Una soluzione sarebbe logica e necessaria ma non ci sembra nelle intenzioni del Governo: scegliere alcune strutture di eccellenza del Privato, requisirle o utilizzarle per combattere il contagio, scorrere subito tutte le graduatorie concorsuali esistenti senza alcun tetto di spesa.

Ad oggi mancano 20000 unità almeno negli organici del servizio sanitario nazionale, potremmo riutilizzare da subito le strutture sanitarie e ospedaliere dismesse od ordinare rapidi interventi senza  vincoli di natura edilizia ed economica.

Stanno anche pensando ai 190 presidi sanitari attivi  dell'Inail dove operano quasi 2500 tra medici e tecnici,  si accorgono solo oggi che questi numeri sono risicati e per questo stanno pensando di assumere medici ed infermieri per potenziare la medicina del lavoro e in campo antinfortunistico.

La scelta dirimente è comunque una sola: o si salvaguarda la salute dei cittadini oppure gli interessi di Confindustria (ad esempio mantentendo aperti luoghi di lavoro quando sarebbe invece opportuno chiuderli in presenza di gravi rischi di contagio)

 Nonostante la gravità della situazione, su tutto il territorio nazionale gli interventi necessari e indispensabili a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori tardano ad arrivare. Si risparmia su pulizie e sanificazione straordinarie degli ambienti pubblici, siano essi mezzi di trasporto o uffici, molti interventi adottati nelle ultime ore arrivano con giorni di inspiegabile ritardo. E si continua a non chiudere alcune aree a rischio dove il contagio è particolarmente diffuso. Situazione paradossale a rivelare l’incapacità di mettere al centro delle decisioni salienti  (che non potranno essere le eugenetiche disposizioni per favorire i pazienti piu' giovani rispetto agli anziani o a quelli piu' a rischio). Di cosa andiamo parlando? Alcuni esempi quali:

• Assicurare sicurezza a tutti i lavoratori, a fronte della repentina diffusione del virus, attraverso un programma straordinario di pulizie e sanificazione di tutti i luoghi pubblici 
• Requisire le strutture sanitarie private per fronteggiare l'emergenza
• Assicurare un piano straordinario di assunzioni nel settore sanità pubblica, da subito recupeare al servizio sanitario nazionale i presidi ospedalieri abbandonati per i tagli della spending review
• Potenziare i contratti in essere per i servizi di pulizia e sanificazione senza alcun vincolo per la finanza pubblica
• garantire coperura retributiva per tutti i lavoratori colpiti, licenziare un pacchetto di nuovi ammortizzatori sociali a favore della forza lavoro colpita .
• Smart working: gran parte delle aziende pubbliche sono in grave ritardo, da anni si attendono regolamenti attuativi negli Enti e solo gli ultimi eventi stanno accelerandone l'iter di attuazione