Nani e Ballerine?

 riceviamo e pubblichiamo

Nani e ballerine: une pastiche!

 

Così si diceva negli anni ’80 a proposto del mondo del Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi. Un partito che al massimo raggiunse il 15% dell’elettorato, allora molti più elettori di oggi, e quindi in termini di voti in assoluto siamo più o meno lì.

Ora basta aprire una giornata qualsiasi dei siti più visti – il Corriere della Sera, la Repubblica – in epoca Giorgia Meloni per averne un duplicato e come al solito più sbiadito e sfuggente dell’originale. 


Vediamo alcuni esempi, poi ognuno li può cercare da solo in rete: c’è una esponente di uno dei tre partiti di governo che non è stata piazzata nel sottopotere dello stesso che decide di andarsene dal partito nel quale era  da tempo che, diciamo così, si ”interessava” del mondo della scuola; c’è una specie di innovativo uomo, eletto in Parlamento, sempre di uno dei tre partiti, che cerca di scusare un suo amico, al cui vestito ha appuntato una svastica nazista ad un addio al celibato, dicendo che insomma lui si era travestito da Minnie ad un carnevale e perciò, ognuno si può mettere quel che vuole nelle feste goliardiche, come se Minnie fosse paragonabile al fenomeno nazista, almeno a livello di costume; ce n’è un’altra, ben messa nel governo che vuole querelare tutti quelli che la dichiarano insolvente per un affare di soldi, affare che il giudice tende a definire falso in bilancio; un notissimo critico d’arte, anche lui incistato nel sottogoverno, vuole un grande del nostro panorama musicale come consigliere adducendo la serietà della musica leggera; una nota esponente di una importante famiglia di petrolieri che lascia la sua parte politica, sempre quella, la destra, perché le hanno detto una falsità sul suo futuro immediato, non sarà candidata per loro alle prossime elezioni amministrative regionali; nonostante profondi problemi nazionali il governo, tutto quanto, si assume il compito di varare una legge, che sarà cambiata, però ci dicono, in parlamento, per ora decreto legge, firmato dal Presidente della Repubblica, sui raduni di massa, con musica a palla e droghe in libertà; sei anni, o qualcosa di simile, la pena massima, neppure avessero ucciso un bambino (a proposito: un autista di autobus ha patteggiato un anno e poco più dopo aver ucciso un pedone, dato che lui stava messaggiando in una chat porno mentre era alla guida del mezzo pubblico; i non vaccinati della sanità potranno tornare a lavorare in corsia e non pagare le multe per l’inadempienza ma solo, quest’ultimo regalo, per chi non ha superato i cinquant’anni ?).

Sarebbe carino usare un linguaggio esplicito per un governo di tale fatta ma bisogna sempre porre attenzione alle sanzioni, querele, che funzionano meglio a senso unico. Una cosetta la diciamo però: tanti si bracciano a dire che il governo, beh non è di alto profilo, i sottosegretari, non parliamone ecc. ecc. 


Ma Meloni è intelligente e capace ecc. ecc. Strano a dirsi: una donna capace ed intelligente ha fatto carriera in un mondo di mezze calzette. Non è contraddittorio? verrebbe da dire: non è una cazzata? Come fa una persona intelligente a rimanere in un mondo di tonti? O si maschera bene, o ha un altissimo livello di sopportazione oppure, ma li si può dire (?) è tonta anch’essa! Cosa scegliere? del resto tra nani e ballerine anche i tonti ci stanno bene. Nel circo soni i clown, i tonti. Questo è il nostro governo. E più tonti sono quelli che li hanno votati, sperando, credendo, volendo provare. Non si tratta di gelati o ghiaccioli. Le elezioni sono cosa seria ed i governi pure o almeno lo dovrebbero essere. 


Se si vota a destra, si dovrebbe sapere che chi governerà saranno le destre. Fasciste o meno, comunque destra. I modi di interpretare il mondo della destra, lo si si sa, risale a legge ed ordine. Parole d’ordine inossidabili per loro: ricordo le novecentesche maggioranze silenziose; la marcia dei 40 mila a Torino ecc. ecc. Questo è il loro credo. Ma almeno nel secolo scorso si sapeva ed era chiaro. Quello è un pensiero di destra, quest’altro di sinistra. Ma ora, da quando la melassa del mondo post Partito Comunista Italiano si è imposta sul mondo della sinistra, è almeno inappropriato essere chiari e sostenere una distinzione come questa. Pare di offendere qualcuno fare riferimento ai suoi valori reazionari, se li ha. Siamo tutti democratici, anche i fascisti lo siamo tutti per la libertà e per la giustizia. Una giustizia giusta?!?, una libertà dall’oppressore?!? 


Ma poi individuare gli oppressori, la giustizia giusta, rimane poco chiaro. Alcuni studenti sparano pallini con pistola ad aria compressa contro un insegnante,  hanno il massimo della pena dalla scuola in questione di ben cinque giorni di sospensione; un insegnante palpeggia uno studente o studentessa, viene radiato dal lavoro a vita; chi uccide, l’autista di cui sopra, se ne sta fuori dalla galera, a chi ha ucciso un peruviano con una freccia scagliata da un arco da casa sua è stata aggiunta l’aggravante dell’odo razziale, dato che al momento di scoccare, l’uccisore avrebbe insultato il peruviano, il quale, da morto, si sentirà più tutelato dall’aggravante razzista addebitata al suo assassino. Un mondo sottosopra. 


Ma non solo in Italia: basti vedere cosa accade in Israele, Svezia, Danimarca, Brasile. Le società sono sotterrate dall’impunità del più forte e ben difficilmente si riesce a fare passare un po’ di razionalità. Mi chiedo: dato che la classe operaia, o quel che ne è rimasto, vota a destra ben contenta, o al massimo per il M5S, un palese ircocervo, ed il loro cavallo di battaglia, reddito di cittadinanza, dove sono andati a finire gli intellettuali, organici o disorganici? Anche loro votano a destra, anche loro a dormire in isole esclusive o sulla loro scrivania piena di libri e di penne a sfera? 

 

 

Tiziano Tussi

 

 

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