Una repubblica fondata sull'evasione fiscale?

L'evasione fiscale è anche il risultato dell'assenza di una idea di Stato che tassi in maniera proporzionale i redditi, l'idea, ormai diffusa, che si possa accordare sconti e sgravi fiscali per rilanciare l'economia ha finito con il creare un alibi vergognoso alle classi sociali abbienti e ai redditi elevati che alla fine pagano minori tasse dei ceti medio bassi se rapportate al loro reddito.

Solo nell'anno 2020 per l'Istat esiste una ricchezza dell'economia sommersa superiore a 157 miliardi di euro, dati in continua crescita negli ultimi anni. Se i due anni pandemici hanno abbattuto il numero della forza lavoro al nero, anche il giro di affari ha avuto un calo salvo poi riprendere a crescere nell'ultimo anno. 

Lo Stato dovrebbe combattere l'evasione ma ad oggi ci sono troppe norme elusive,  la possibilità di trasferire enormi capitali nei paradisi fiscali, esiste un sistema fiscale con poche aliquote perchè nel corso degli anni è stata intrapresa una battaglia feroce contro ogni ipotesi di tassazione equa e progressiva.  

Se lo Stato alimenta un sistema fiscale a uso e consumo dei redditi elevati e dei grandi capitali, se si elimina ogni ipotesi di progressività della tassazione, se escludiamo in partenza ogni forma di Patrimoniale, anche combattere l'evasione fiscale diventa una sorta di rivoluzione inconciliabile con un modello sociale iniquo che alimenta disuguaglianze economiche e sociale. E per combattere l'evasione urge una idea di equità sociale abiurata nel corso degli anni. E da qui serve ripartire , dalla Patrimoniale, dall'aumento delle aliquote, antidoti indispensabili per restituire allo Stato le ragioni per combattere la grande evasione fiscale

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