Potere di acquisto e di contrattazione. Non vogliamo pagare noi la crisi del capitale

 Il potere di acquisto dei salari italiani è calato piu' che in ogni altro paese Ue nei 40 anni neoliberisti con la fine della scala mobile e il codice Ipca applicato nei rinnovi contrattuali. In questi lustri hanno ridotto le aliquote fiscali e i redditi elevati oggi pagano meno tasse di 30 o 40 anni fa. 

Chi invoca la flat tax ha un solo obiettivo: far pagare la crisi ai proletari e alle classi sociali meno abbienti trasmettendo un messaggio fuorviante ossia che le varie detassazioni siano vantaggiose per i salari. In realtà accade l'esatto contrario: si impoverisce il welfare, si contrae il potere di acquisto dei salari e si scaricano i costi della crisi sulla classe lavoratrice. 

La vignetta di Gasparazzo fotografa un concetto essenziale e attuale: non vogliamo essere noi a pagare le ricorrenti crisi del capitale con il saccheggio dei salari. 

Il sistema di tassazione progressivo  e una Patrimoniale restituirebbero al nostro welfare le risorse necessarie per rispondere ai bisogni sociali ma viene osteggiato dalla libera circolazione dei capitali, dalla speculazione finanziaria e dalla dittatura delle classi padronali 

Negli ultimi 40 anni si sono costruite sempre meno case popolari, i soldi della Gescal, fondo destinato alla costruzione ed alla assegnazione di case ai lavoratori sono stati utilizzati ad altro scopo ossia al contenimento del cosiddetto debito che ha scaricato su di noi i costi sociali salvaguardando i profitti del capitale



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