8 Novembre a Pisa per il diritto all'abitare

 



Un consiglio comunale aperto e fuori un lungo e partecipato presidio promosso dai movimenti della casa

a seguire l'intervento della Cub in consiglio comunale

Questo Consiglio comunale aperto consentirà di acquisire informazioni  importanti per attuare una politica della casa di largo respiro e non legata alle emergenze.

in questi mesi abbiamo ripetuto due concetti per noi dirimenti ossia che le soluzioni temporanee non sono sufficienti e risultano economicamente dispendiose per le casse comunali. L'ammontare della spesa per alloggi temporanei nei B&B e negli alberghi  alla fine dell'anno arriverà a cifre ragguardevoli con le quali avremmo potuto recuperare immobili dismessi adattandoli  per anni ad uso abitativo. Non faremo in questa sede la lista degli immobili di proprietà pubblica abbandonati e in disuso  o destinati alla alienazione (e noi chiediamo di rivedere il piano delle vendite recuperando alloggi per l'emergenza abitativa) che per altro sono a conoscenza di tutti, amministratori, movimenti e sindacati,  vorremmo invece focalizzare l'attenzione sul fatto che in città ci sono troppi cittadini\e senza casa e troppe case senza inquilini.

Siamo lontani anni luce dalla nozione di degrado urbano ma come giudicare gli immobili murati che sorgono sul territorio comunale se non come una delle massime espressioni del degrado ?

Come è possibile che alcuni imprenditori possano lasciare decine di immobili sfitti per decenni senza che si intervenga per porre fine a questa vergogna?

Non entreremo nel merito della questione dirimente, la cosiddetta sacralità, non certo per noi, della proprietà privata, è comunque incontrovertibile un principio ossia che davanti ai disagi sociali sempre più acuti si debba intervenire con soluzioni drastiche rifuggendo da ogni logica speculativa ed ideologica, nell'interesse, come si diceva un tempo, della comunità locale.

Esistono da tempo norme emanate dai Governi che hanno avuto un impatto negativo sul diritto all'abitare, pensiamo alla Legge Lupi-Renzi ma anche ai decreti sicurezza che hanno previsto pene con anni di reclusione per le occupazioni e i picchetti antisfratto fino all'ultimo decreto anti rave che alla occorrenza potrà essere utilizzato contro i movimenti sociali e sindacali.

L’art. 5 del “Decreto Renzi-Lupi”  sul quale alcuni giuristi hanno speso parole di fuoco giudicandolo incostituzionale, non consente l’iscrizione anagrafica a chi occupa un immobile senza un titolo valido o “legale”, la persona  occupante è privata dall’accesso ai servizi pubblici essenziali,  quelli sanitari in primis, in alcune città è stata preclusa la possibilità di chiedere un sostegno ai servizi sociali del Comune. Si tratta di famiglie che hanno occupato un immobile non avendo reddito o vittime di incolpevole morosità perché vivono in una situazione di elevata precarietà e di indigenza economica, ebbene l’effetto di queste norme è stato la ulteriore emarginazione di quanti avrebbero maggiore bisogno dell' aiuto pubblico anche  per essere reintegrati socialmente. Pensiamo che un albergo per 13 o 16 mesi non sia una risposta sufficiente al diritto all'abitare, mettiamoci nei panni di bambini o adolescenti che non inviteranno i loro compagni di scuola a studiare non avendo spazi dove ospitarli.


L’esclusione dall’accesso dei servizi sanitari in tempi di pandemia ha rappresentato anche un problema di sicurezza pubblica, eppure non ci sembra che i Governi via via succedutisi abbiano portato elementi correttivi a una legge ingiusta e anche socialmente pericolosa.


Il problema abitativo a Pisa , e altrove, non potrà essere affrontato se guardiamo alle problematiche dell'abitare in subordine al valore degli immobili, possiamo dire senza timore di smentita che oggi la rendita immobiliare ha lo stesso peso di un tempo della rendita fondaria che affamò intere generazioni di contadini..

la crisi abitativa necessita di risposte forti a partire dalla requisizione di alloggi per decenni abbandonati, di rivedere anche le modalità di intervento nei quartieri popolari perchè il diritto all'abitare possa coniugarsi con una diversa visione dei quartieri stessi con un reale controllo dei lavori eseguiti per gli edifici erp


Servono interventi forti e ci auguriamo che si voglia investire nel recupero degli immobili pubblici abbandonati come prima risposta all'emergenza abitativa nella nostra città che presto potrebbe riguardare anche ceti sociali fino ad oggi giudicati non a rischio ma impossibilitati, in caso di perdita del lavoro o del reddito di cittadinanza, a sostenere canoni di locazione . E senza casa non esistono affetti, famiglia, percorsi educativi per i figli e socialità di alcun tipo, viene a mancare un baluardo delle nostre esistenze. A questo dobbiamo pensare prima di ogni altra considerazione anche nella nostra Regione 

Negli ultimi 30 anni sono state approvate leggi nazionali e regionali che penalizzano i senza casa, gli sfrattati e in generale i ceti sociali più deboli colpiti dai processi di privatizzazione accompagnati da speculazioni immobiliari. Le aree recuperate dal Comune sono finite dentro progetti urbanistici che favoriscono il privato mentre numerosi immobili vengono messi all'asta quando potrebbero invece essere recuperati per l'emergenza abitativa.

e non dimentichiamo che degrado è anche e soprattutto le decine di immobili murati o da decenni non abitati, potremmo dilungarci con un lungo elenco ma pensiamo che tutti ne siano a conoscenza


Sindacato di base cub Pisa


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