Carceri e coronavirus. Misure alternative alla pena per chi ha pochi mesi ancora da scontare

Facciamo nostro l'appello di alcune associazioni per sollecitare misure alternative al carcere per piccoli reati (ad esempio braccialetti) ed evitare quel sovraffollamento che da giorni sta producendo contagi tra detenuti e guardie carcerarie in tutti gli Istituti di pena, quelli Toscani inclusi.

In tempi eccezionali urge rivedere anche le normative, ad esempio  rimuovere la preclusione al beneficio emergenziale per i condannati ai sensi del 4 bis anche se con un residuo di pena inferiore ai 18 mesi.

Non sappiamo quanti siano i detenuti positivi ma quasi 150 sono gli operatori carcerari ( tra guardie, infermieri, medici e altre figure professionali) risultati positivi e alcuni in gravi condizioni di salute. E questi operatori vivono in famiglia e possono a loro volta contagiare i loro cari.

Scontiamo anche il depotenziamento della medicina carceraria dopo un periodo storico in cui si era dato impulso alla cura e alla prevenzione.

E' quindi urgente predisporre gli arresti domiciliari a circa 10.000 detenuti tra fine pena breve e quanti invece soffronto di gravi patologie o hanno  raggiunto una età per cui un contagio potrebbe essere fatale. E' bene sapere che il 67% dei detenuti ha almeno una patologia sanitaria, quasi la metà piu' di una. Di questi l’11,5% era affetto da malattie infettive e parassitarie, l’11,4% da malattie del sistema cardio-circolatorio, il 5,4% da malattie dell’apparato respiratorio, al 31 dicembre 2019 ben 5.221 persone detenute avevano più di 60 anni.

I dati si commentano da soli, occorre svuotare le carceri e prevedere misure alternative alla pena predisponendo anche strutture pubbliche per quanti una casa dove scontare il residuo pena non la possiedono e non si tratta di carità ma di emergenza sanitaria e sociale

Sindacato Generale di Base Toscana

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