Manca la prevenzione....

In Italia è sempre difficile parlare di prevenzione a prescindere dall'oggetto degli interventi, potremmo ad esempio parlare di cura dell'ambiente o del territorio, del resto quante volte abbiamo letto di fiumi che straripano per la mancata pulizia dei corsi d'acqua e dei canali?

A prescindere dall'argomento  la cura e la prevenzione non sono nel dna italiano specie da quando a  le logiche del profitto  si sono impossessate perfino degli interventi pubblici.

E' quindi difficile , anzi missione impossibile, parlare di prevenzione dentro una cornice culturale ed economica che privilegi la speculazione e il profitto, cura e prevenzione presuppongono perdita di tempo, di risorse umane ed economiche  ma alla fine dei conti veniamo ripagati non solo in termini sociali ma anche sotto il mero calcolo delle vite umane.

Capita con i disastri ambientali e accade anche con la sanità, se oggi avessimo avuto piu' posti letto, ospedali moderni e maggiori organici avremmo cosi' tanti morti e contagiati? Se invece di lasciare aperti stadi, fabbriche e magazzini li avessimo chiusi in tempo utile privilegiando al profitto la salute pubblica,  la Lombardia oggi  non avrebbe da sola piu' vittime di una regione della Cina con 60 milioni di abitanti e una densità di abitante per metro quadrato decisamente piu' alta (e quindi a maggior rischio di contagio).

Mancano gli addetti alle prevenzioni ma soprattutto è assente la cultura della prevenzione in ogni ambito sociale e lavorativo, se cosi' non fosse molte malattie sarebbero vinte con successe perchè diagnosticate in tempo oppure porzioni di territorio non sarebbero vittime di erosione, straripamenti perchè ce ne prenderemmo cura con interventi mirati e indispensabili per la salvaguardia degli stessi.

La prevenzione e la cura sono state considerate dei tabu' dal liberismo imperante negli ultimi 20 anni, le conseguenze sociali sono sotto i nostri occhi.

Lo dimostrano infortuni e morti sul lavoro, il dilagare delle malattie professionali.

Gli addetti alle prevenzione nelle Asl sono ben pochi e da anni attendono concorsi e non ci riferiamo solo alla sanità ma alla filiera alimentare, al sociale, ai trasporti, alla raccolta rifiuti.

Quelle procedure che consideriamo, per mera subalternità culturale al liberismo, delle perdite di tempo sono invece essenziali per accrescere la qualità della vita, prevenire ad esempio vuol dire avere personale da inviare negli allevamenti industriali e combattere quella vecchia e insana abitudine di somministrare antibiotici che poi nel corso degli anni ha prodotto virus sempre piu' insidiosi per la salute dell'uomo e per le sue ormai fragili difese immunitarie.

 Siamo cio' che mangiamo e beviamo, disse qualcuno anni fa, se non esistono figure per controllare le filiere alimentari o per prevenire le malattie, la qualità della nostra vita sarà sempre piu' scadente e , anzi, la nostra stessa esistenza in serio pericolo. E' bene ricordarlo, questa è una delle prime lezioni impartiteci dal contagio

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