Adil militante politico e sindacale assassinato dai padroni

 

Adil militante politico e sindacale assassinato dai padroni


Cronaca di una morte annunciata

Non è il primo morto nella logistica, già alcuni anni fa un delegato sindacale Usb venne travolto e ucciso da un camion che aveva forzato il blocco dei cancelli nel corso di uno sciopero. In questi anni alcuni lavoratori sono stati feriti mentre stazionavano ai cancelli dei magazzini della logistica per rivendicare condizioni dignitose di vita e di lavoro A distanza di pochi giorni dalla aggressione di squadracce ai danni di attivisti del sicobs, dopo la distruzione del presidio alla Texprint di Prato nel corso della quale sono stati aggrediti alcuni lavoratori, è arrivato il morto nel corso dello sciopero nazionale della logistica indetto da Sicobas, adl, cub e usb lavoro privato.
Siamo davanti a una vera e propria escalation di violenza contro i lavoratori della logistica che in questi mesi stanno portando avanti una dura lotta per scongiurare centinaia di licenziamenti decisi dalle multinazionali, per contrastare i processi di delocalizzazione costruiti ad arte per evitare la combattività dei lavoratori. Siamo davanti  a fatti di inaudita gravità dettati dalla decisione di  sopprimere le conquiste salariali e contrattuali ottenuti con anni di vertenze e di scioperi

Non siamo davanti a un semplice problema di ordine pubblico, i padroni stanno scatenando una guerra contro i lavoratori della logistica e presto estenderanno la guerra a tutti gli altri settori una volta ripristinati i licenziamenti collettivi.
Vogliono isolare e criminalizzare le lotte nella logistica per trasformare le violenze ai loro danni in episodi marginali o in scontri tra gruppi di operai.

Nel silenzio assenso del Governo Draghi sta prendendo corpo la lotta di classe dei padroni che ricorrono a guardie private per rimuovere i picchetti davanti ai magazzini della logistica. Questa inaudita violenza padronale avviene nel silenzio assenso delle istituzioni.
La morte di Adil ci riguarda tutti\e, lavoratori e lavoratrici del privato e del pubblico,  è un campanello di allarme per quanto potrà accade nei prossimi mesi nel mondo degli appalti  anche  grazie all'innalzamento del subappalto che sappiamo spianerà la strada al deterioramento delle condizioni di vita e di lavoro

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