Entrate ed uscite dalla Pubblica amministrazione: i conti non tornano

Stando ai dati ufficiali, con i prossimi concorsi pubblici arriveranno nella Pubblica amministrazione nuove 119mila assunzioni a tempo indeterminato, numeri rilevanti se pensiamo a quanto avvenuto negli ultimi 20\30 anni. Ma da qui a ipotizzare un'inversione di tendenza rispetto alla erosione degli organici corre grande differenza, infatti nel 2020 siamo arrivati al minimo storico di 3,21 milioni di dipendenti che corrispondono al 5,6% dei residenti,  assai meno dei lavoratori pubblici in Germania (5,9%) e Francia (8,4%). Se invece guardiamo alla forza lavoro pubblica in rapporto agli occupati complessivi i In Italia i pubblici sono pari al 13,4%, mentre in Francia raggiungono 19,6%

Il Ministro Brunetta punta sui nuovi concorsi e sulla semplificazione e  su un pacchetto ri riforme i cui esiti potrebbero essere invece tutt'altro che positivi se piegheranno la Pa alle istanze delle imprese. Al vaglio del Governo intanto la nuova legge delega sull’anticorruzione con decreti attuativi previsti per il prossimo Settembre.

Ma i 119mila posti messi a concorso  rispetto alle uscite degli ultimi due anni e del prossimo triennio saranno ben poca cosa, pensiamo che ben 91 mila sono i posti destinati alla scuola e i pensionamenti previsti sono irca 300 mila visto che sono ben 528.213 idipendenti pubblici over 62 e 183.448 quelli che avendo 38 anni di anzianità  di servizio potrebbero presto  accedere alla pensione. Ci sono poi i dati relativi alla sanità alquanto preoccupanti con oltre il 16% del personale in uscita nei prossimi 3 anni.

 Se questi sono i dati, e noi non abbiamo motivi per dubitarne la veridicità, le assunzioni in arrivo non compenseranno le uscite. E' forse questo il rilancio della Pa e il potenziamento della sanità?

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