Conferenza stampa questa mattina (Sabato 7 Ottobre) davanti al rettorato. Ne abbiamo parlato con attivisti di No Camp Darby e della Cub


Conferenza stampa questa mattina (Sabato 7 Ottobre) davanti al rettorato. Ne abbiamo parlato con attivisti di  No Camp Darby e  della Cub



Perchè una conferenza stampa proprio davanti al Rettorato?

Intanto perchè lavoriamo negli altri giorni  e  non restava che il sabato mattina . Da settimane ci siamo avvalsi dell' art.5, comma 2, D.Lgs.33/2013 ,  per  inviare una lettera all'Ateneo di Pisa e ricevere informazioni sui rapporti intercorsi tra l'Università di Pisa e aziende impegnate nella produzione e commercio di armi. 


Nello specifico che cosa chiedete?

Possiamo riportare integralmente la lettera inviata che di per sè è già esaustiva. 

Quali siano i rapporti tra Ateneo e Ministero della difesa e a che titolo, se studenti e ricercatori universitari hanno collaborato, in che termini con quali numeri, costi e a che fine, se all'interno di progetti di ricerca autonomi o commissionati da terzi, se questi progetti rientrano all'interno di percorsi finalizzati invece alla produzione di sistemi di arma, alla loro commercializzazione?
Chiediamo se esistono protocolli tra Ministeri e Ateneo Pisano collegati allo studio, commercializzazione e produzione di sistemi di arma?
Per quanto concerne invece il rapporto tra Ateneo e imprese private si chiedese i progetti prevedono borse di studio, finanziamenti privati all'ateneo, contratti di natura individuale, contratti di ricerca e apprendistato presso aziende impegnate nel settore bellico, se docenti e ricercatori hanno chiesto debita autorizzazione per prestazioni di tale genere?
Si chiede all'Ateneo se è al corrente dell'eventuale assunzione di ex studenti e ricercatori di varia natura presso aziende private a seguito di percorsi di studio e di ricerca precedentemente intrattenuti (in ambito scientifico ma anche umanistico), se docenti dell'università di Pisa intrattengono rapporti di collaborazione, a vario titolo, con le imprese belliche e, omessi i dati sensibili, ricevere informazioni in tale senso?
Abbiamo letto di stages riservati a studenti del Sant'Anna in accordo con la Marina Mercantile e chiediamo delucidazioni a partire dal fatto che questi studenti, o studentesse, potrebbero appartenere all'Ateneo di Pisa.
Chiediamo infine l'ammontare dei finanziamenti eventuali di aziende private del settore bellico all'ateneo pisano, l'attivarsi di progetti di ricerca e di collaborazioni a vario titolo.


Il 21 Ottobre ci sarà la manifestazione a Pisa promossa dal No Base?

Un appuntamento da non perdere e per la riuscita del quale lavorare a tutto campo. In questo momento devono prevalere non i punti di vista particolari sulla guerra, sulle sue cause, sul ruolo della Nato e della Bussola europea, sul rapporto stretto tra crisi capitalistica e ricorso alla guerra ma provare a riflettere invece sulle conseguenze della militarizzazione dei territori. Valga una sola riflessione, per chi poi vuole ci sono innumerevoli occasioni per approfondire gli argomenti attraverso la lettura di siti on line, di articoli e pochi libri che hanno provato una ricostruzione dei fatti fuori dalla vulgata ufficiale.

La crescita della spesa militare, lo scorso anno (2022), è stata di 38 miliardi di euro, equivalenti a 104 milioni al giorno, quando nel 2021  era di 25,4 miliardi di euro.  Ci si avvicina alla spesa militare pari al 2 per cento del Pil come richiesto da anni dalla Nato.

Gli investimenti militari tagliano risorse per la scuola, la sanità pubblica,  le pensioni , i salari (tutti al di sotto del potere di acquisto reale) per sostenere il reddito (in particolare quello di cittadinanza) , non ci sono fondi per le bonifiche del territorio e si continua a parlare di opere di compensazione della militarizzazione.

La guerra entra nella nostra vita quotidiana anche attraverso la colonizzazione della scuola da parte delle forze armate , sono innumerevoli gli accordi Tra il ministero dell'istruzione e del merito e il ministero della difesa, gli Enti locali sono parte integranti di questi accordi che prevedono la presenza di militari in qualità di esperti . In che modo? Visite alle caserme, diffusione di materiale propagandistico e di gadget in generale  e cos' facendo si diffonde la cultura della guerra, la ideologia e retorica  del nazionalismo non senza operazioni di mero revisionismo storico.

Opporsi a questa deriva è necessario, urge una mobilitazione diretta e diffusa delle lavoratrici e dei lavoratori, degli studenti e delle famiglie in campo scolastico ma anche una iniziativa in ambito sociale perchè indubbiamente ogni soldo regalato alla guerra e alla produzione di sistemi d'arma è un soldo sottratto a welfare e salari. 

.

Commenti