Inquinamento elettromagnetico....

 

fonte lamaltervista

E così, come nella migliore tradizione italiana degli ultimi decenni, nell’ambito di un decreto legge relativo a tutt’altri argomenti e nella speranza che tutto passi in sordina, nella votazione (in notturna) del cosiddetto  “DDL concorrenza” è stato inserito e votato in data 27/10/2023 un emendamento (presentato dal senatore di Fratelli d’Italia, Salvo Pogliese) riguardante l’innalzamento dei limiti attualmente vigenti sui valori dell’inquinamento elettromagnetico.

Si passa dai prudenziale e cautelativi (ma già non pienamente protettivi) 6V/m ai più pericolosi e altri 15V/m di intensità di campo elettrico che però, attenzione, possono camuffare (grazie a un semplice quanto vigliacco calcolo aritmetico) picchi fino a 30 o 40 V/m! Di fatto una impennata di ben 3 volte rispetto alle soglie attuali, a tutto vantaggio della lobby delle multinazionali straniere che sostengono il 5G principalmente per i loro interessi economici, nonostante le 65.000 firme di cittadini italiani raccolte grazie alla iniziativa di “Allenza Italiana Stop 5G”, i 600 Comuni “Stop 5G”, le numerosissime richieste di accesso agli atti di cittadini preoccupati per le crescenti installazioni di antenne, i numerosissimi appelli a Sindaci di mezza Italia e le centinaia di appelli rivolti al Ministero della Salute da molteplici comitati, associazioni, liberi cittadini negli ultimi due o tre anni.

Nonostante questo, nel pomeriggio di sabato 28/10/23, sebbene la notizia della avvenuta votazione si fosse già diffusa, sul Viale Italia di Livorno si è regolarmente tenuta l’iniziativa “Più salute meno elettrosmog” con la presentazione degli autori del libro “Elettrosmog” e con il banchetto di raccolta firme per il Senato contro l’innalzamento dei limiti di esposizione.

 L’iniziativa non solo si è tenuta attirando numerose persone ma auspichiamo che ne siano avviate molte altre perché, approvato l’emendamento, il decreto legge dovrà passare per il Parlamento, poi dopo altri 120 giorni (in cui l’iter include anche un passaggio per recepire i pareri della Conferenza Stato Regioni e del CIPRE) prima di arrivare ad un DPCM presumibilmente in primavera che decreterebbe l’aumento in tutta Italia dell’elettrosmog. 

Ecco che più che mai chi è preoccupato per la propria salute e quella dei cari deve far sentire la propria voce prima che sia troppo tardi, perché se da un lato si continua a sentire la solita litania sul fatto che in molti Paesi europei i limiti sono già da tempo più alti che in Italia, di fatto non esistono studi esaurienti che dimostrano i NON effetti del 5G, confermando di fatto che le cavie sarebbero ancora una volta i cittadini stessi.

Commenti