Deficit e debito pubblico italiano in continua crescita
La Fondazione Openpolis in un suo rapporto denuncia che in Italia il deficit e il debito pubblico risultano tra i più alti d’Europa se rapportati al Prodotto Interno Lordo.
L'aumento del Pil è anche legato ai prestiti onerosi con le Banche, all'innalzamento del tasso di interesse e allo scarso appeal dei titoli emessi. Molte Banche sono state salvate con soldi pubblici negli ultimi anni ma di questo non si parla.
Pesano sui conti italiani la scarsa competitività del sistema produttivo, la riduzione i tasse e imposte dopo la tassa piatta accordati agli autonomi e i continui sgravi e aiuti alle imprese. Pesa anche l'evasione fiscale che solo a parole è stata combattuta negli ultimi 20 anni, servirebbero del resto provvedimenti ben diversi dalla indistinta rottamazione delle cartelle fiscali adottata.
La sostenibilità delle economie capitalistiche è a rischio, le uscite sono superiori alle entrate, la crisi economica e sociale divampa.
Non è bastato l'aumento del rendimento dei titoli di stato italiani per fare cassa e lo scarso appeal è legato anche alla bassa crescita economica italiana, da qui la richiesta di Confindustria .Rapporto_di_previsione_CSC_281023_Confindustria.pdf di rendere permanente il taglio del cuneo fiscale e di indirizzare gran parte dei fondi PNRR alle imprese.
La crisi europea diventa assai sostenuta nei paesi dell'area Mediterranea come evidenziato dal FMI:
L’Italia è anche il paese europeo che riporta il deficit maggiore, sempre calcolato rispetto al Pil (pari all’8%).
Le ricette di Confindustria sono sempre le stesse. agevolazioni e fondi perdute alle imprese, abbattimento delle tasse a carico delle aziende, sostegno statale all'imprenditoria. Sono gli stessi che invocano maggiore mercato e minore stato, gli stessi che alla occorrenza battono cassa mentre delocalizzano produzioni e precarizzano il lavoro
Commenti
Posta un commento