IL CESSATE IL FUOCO DEGLI INCENDIARI
IL CESSATE IL
FUOCO
DEGLI INCENDIARI
https://www.youtube.com/watch?v=p7s7qVW2nLA&t=5s
Nella tragica
sceneggiata del “cessate il fuoco tra Israele e Hamas”, il
presidente Biden, che ha sostenuto e armato Israele nella demolizione della
Palestina, recita il ruolo di mediatore di pace; il premier Netanyahu, che ha attuato
il genocidio dei Palestinesi, recita il ruolo di rappresentante di un paese aggredito
e costretto a difendersi. Vi sono prove certe che il piano di Hamas di
attaccare Israele era da tempo noto ai comandi e servizi segreti israeliani,
che l’hanno agevolato in base a una strategia analoga a quella dell’attacco
dell’11 settembre 2001 a New York e Washington che servì agli USA per scatenare
la “guerra globale al terrorismo”.
Il
“cessate il fuoco”, ossia l’interruzione del bombardamento israeliano di Gaza,
servirà comunque (se attuato) a salvare vite palestinesi, dopo che oltre 100
mila palestinesi, in stragrande maggioranza civili, sono stati trucidati. Resta
però un territorio, quello di Gaza, distrutto e occupato militarmente da
Israele; resta la Cisgiordania, dove prosegue il genocidio per demolire le basi
dello Stato di Palestina. Resta la strategia di guerra attuata in un
Medioriente che l’Occidente non riesce più a dominare.
Tale
situazione non riguarda solo il Medioriente. Il confronto è ormai globale: da
un lato l’Occidente che ricorre alla guerra per mantenere il predominio unipolare
in un mondo che cambia; dall’altro l’emergere di un mondo multipolare, con
l’avanzata economica della Cina, la resistenza della Russia, l’allargamento dei
BRICS. Per alimentare la guerra l’apparato politico-mediatico diffonde l’idea
di un nemico che sempre più minaccia le “democrazie dell’Occidente”.
Emblematico è
quanto il Segretario
Generale della NATO Mark Rutte ha dichiarato al Parlamento Europeo: “La guerra
della Russia contro l'Ucraina continua. Allo stesso tempo, la Russia sta
accelerando la sua campagna di destabilizzazione contro i nostri Paesi con
attacchi informatici, tentativi di assassinio, atti di sabotaggio e altro
ancora. E la Russia non è sola. Ha al suo fianco la Cina, la Corea del Nord e
l'Iran. Nel frattempo, persistono molti altri pericoli, dal terrorismo alla
proliferazione nucleare, alla disinformazione.” Il Segretario della NATO chiede quindi
all’Europa di “aumentare rapidamente la produzione di beni cruciali, tra cui
navi, carri armati, jet, munizioni, satelliti e droni”. Ciò implica un
ulteriore aumento della già colossale spesa militare a scapito delle spese
sociali.
Commenti
Posta un commento