La decadenza del Pubblico impiego
La decadenza del Pubblico impiego
La Pubblica amministrazione italiana, nonostante la parziale ripresa delle assunzioni del 2022 continuava a perdere organici, in particolare nei comparti sanità e funzioni locali dove ogni anno.
Le cause sono innumerevoli ossia i bassi salari, i crescenti carichi di lavoro, la limitatezza del salario accessorio, la strisciante e accattivante, si fa per dire, strategia delle privatizzazioni.
Ma resta ineludibile il fatto che al cospetto della Ue il nostro paese presenta salari e organici del tutto insufficienti e l'ultima legge di Bilancio per alcuni comparti della PA prevede il turn over solo al 75%.
Se il numero dei pensionati supera quello delle assunzioni, se le risorse assegnate per la formazione sono del tutto inadeguate la decadenza della PA e l'avvento delle privatizzazioni è una ipotesi tutt'altro che remota.
Dalle ultime rilevazioni in Italia ci sono 5,7 impiegati pubblici ogni 100 abitanti, rispetto ai 6,1 della Germania, ai 7,3 della Spagna, all' 8,1 del Regno Unito e all' 8,3 della Francia.
Stessa sproporzione riguarda se rapportiamo il numero complessivo dei dipendenti pubblici rispetto al totale della forza lavoro attiva
In questi ultimi anni la spesa per la PA è a sua volta diminuita e in Italia spendiamo meno di quando oggi investa invece la UE, pensare ad invertire la rotta è impossibile se guardiamo alle miserie stanziate dalla Legge di Bilancio, ai tetti vigenti in materia di assunzione e alla spesa di personale fino agli stanziamenti contrattuali che coprono meno di un terzo della inflazione reale.
E per restituire forza alla PA dovremmo partire dalla dignità dei salari che stride con gli aumenti 38 euro netti previsti dal Governo per molti dipendenti degli enti locali.
La carenza di personale, i salari da fame, i mancati investimenti sono le vere cause della decadenza della PA, il suo depotenziamento è risultato di una miopia governativa che ha attraversato ogni schieramento, prova ne siano le norme che impediscono lo scorrimento delle graduatorie concorsuali, il ripristino dell'obbligatorietà della mobilità prima di ogni assunzione e i tetti in materia di spesa di personale.
La Pa ha fatto innumerevoli passi in avanti nel campo della digitalizzazione ma non viene valorizzata dai Governi nazionali e locali che sembrano avere sempre meno attenzione verso il personale e i servizi, di conseguenza la stessa cittadinanza si sente trascurata e derisa davanti a servizi sempre meno efficienti e presenti sul territorio.
L'immagine dell’amministrazione pubblica è offuscata dai troppi episodi di cronaca, dalle lunghe liste di attesa nei pronto soccorsi, dalla reiterata volontà di scaricare sul personale inefficienze derivanti dalle scelte politiche fino ad oggi intraprese e da qui anche la perdita di fiducia collettiva nella PA
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