Nonviolenza in azione. Iniziative e protagonisti. Da Vittorio Arrigoni a Mimmo Lucano
Nonviolenza in azione. Iniziative e
protagonisti. Da Vittorio Arrigoni a Mimmo Lucano
Libro
di Michele Boato
Recensione
di Laura Tussi
Edizioni
Gaia Ecoistituto del Veneto Alex Langer
L'ultimo
libro di Gaia - Rivista dell'Ecoistituto Alex Langer e del suo Direttore
Michele Boato dal titolo Nonviolenza in
azione traccia accuratamente e in modalità molto pertinenti i ritratti di
oltre un centinaio di persone che con le loro idee e soprattutto con
le azioni concrete in cui si incarna la nonviolenza, dimostrano che
anche le più difficili situazioni possono essere affrontate e risolte
applicando metodi nonviolenti, con creatività, coraggio e coerenza.
Un
libro che si può ben ricollegare al saggio Resistenza
e Nonviolenza creativa (Mimesis Edizioni) come prosecuzione analitica
diretta e ulteriore approfondimento. E al saggio I Partigiani della pace edito da EMI - Editrice Missionaria
Italiana.
La
prima parte del libro di Michele Boato prevede la descrizione dell’emergere di
azioni nonviolente dall’antichità ai nostri giorni, dove la trattazione
comincia dalla storia di Hatshepsut, regina d’Egitto, che attiva trattati
commerciali e non guerre nonostante i primi scioperi degli schiavi egizi, fino
ad arrivare, con un salto storiografico, alla plebe romana che non collabora
con il potere e agisce tramite la non collaborazione e compie uno scacco al
predominio dei Patrizi. E i fratelli Gracchi con la riforma agraria e in
seguito Gesù di Nazareth con la verità disarmata che vince la violenza. I primi
cristiani che sono obiettori coraggiosi al servizio militare.
E
ancora sono analizzate due figure emblematiche della nonviolenza attiva come
Francesco e Chiara d’Assisi e poi da distanze storiche e spazio-temporali
Bartolomeo de Las Casas e i gesuiti antirazzisti in Paraguay.
E
ancora l’epopea dei quaccheri e la nonviolenza nei primi anni di lotta per
l’indipendenza americana e gli scioperi operai dell’ottocento e quelli
antifascisti e antinazisti e gli anni ‘70 in Italia e nel mondo.
Di
seguito, nella seconda parte, un’intensa trattazione contro le guerre mondiali
e le dittature nazifasciste: da Remigio Cuminetti con i testimoni di Geova
quali primi obiettori, da Leone Tolstoj con la teoria della non resistenza a
Rosa Luxemburg con il motto rimaniamo umani e Demoghela, il reggimento che non
voleva combattere.
Di
seguito, come proseguimento storiografico, Giacomo Matteotti un faro per la
resistenza al fascismo e, come approfondimento storico, la resistenza
nonviolenta in Norvegia fino all’occupazione nazista e alla resistenza
nonviolenta in Danimarca.
Poi
si giunge alla contemporaneità con Tina Anselmi una vita per la giustizia e la
libertà e Tina Merlin Partigiana, giornalista e al fianco della gente.
Giorgio
Perlasca è il giusto tra le nazioni.
Si
analizza la figura di Simone Weil filosofa libertaria e operaia e partigiana,
per poi trattare di Hanna Arendt contro ogni totalitarismo.
La
terza parte vede un approfondimento contro la guerra nucleare e tutte le guerre
da Bertrand Russell e Einstein con l’appello famoso e celebre contro l’ecatombe
nucleare. Più che mai attuale e di stringente contemporaneità.
E
in seguito Aldo Capitini dall’antifascismo alla nonviolenza con la prima marcia
per la pace Perugia Assisi e poi ancora Pietro Pinna che apre le strade
all’obiezione di coscienza.
Vengono
menzionati inoltre i Nonviolenti in Italia: il MIR, Regis, Salio, i Marasso, il
movimento nonviolento, Valpiana, Sini.
La
trattazione poi si concentra su Carlo Cassola isolato dal mondo della Cultura e
dall'establishment dell'epoca a causa della sua Lega per il disarmo unilaterale
e Giorgio La Pira non solo 'sindaco santo'. In seguito Lorenzo Milani e Ernesto
Balducci per cui l’obbedienza non è più una virtù e la lunghissima lotta per la
legge sull’obiezione di coscienza e ancora i beati i costruttori di
pace con Albino Bizotto, Lisa Clark, Alex Zanotelli. E Alex Langer,
una vita per la convivenza dal sud Tirolo all’ex Jugoslavia.
Vengono
menzionati i portuali di Genova e La Spezia che si rifiutano di imbarcare armi
di sterminio e il colonnello sovietico Stanislav Petrov che salva il mondo dall'apocalisse
nucleare negli anni '80, in piena guerra fredda.
La
quarta parte prevede la trattazione della nonviolenza nei paesi dell’Est, con
il 1989, anno dell’abbattimento del muro di Berlino, crepa determinante
nell’impero sovietico. E Gorbaciov, con la fine dell’Unione Sovietica,
proiettato verso prospettive antitotalitarie e per il disarmo nucleare mondiale
e universale.
La
quinta parte vede la nonviolenza contro il colonialismo e il razzismo, da
Gandhi per giungere al periodo contemporaneo e di stringente attualità
dell’Italia antirazzista che vede, tra le altre e gli altri, le personalità più
attive: Gino Strada e Mimmo Lucano.
In
Italia Gino Strada ha posizioni critiche verso tutti i governi e la Nato con
gli Stati Uniti per il loro sostegno alle guerre e addirittura per la
partecipazione diretta in vari conflitti recenti - Afghanistan, Iraq, Serbia - e
per l’aumento delle spese militari e le politiche sull’immigrazione con
respingimenti al limite del crimine.
In
particolare, l'Autore critica la partecipazione dell’Italia all’intervento Nato
in Afghanistan valutata da Strada e da Emergency, che vi opera. L'intervento
Nato come una barbarie contro la popolazione afghana in aperta violazione
dell’articolo 11 della Costituzione italiana. Intervento militare spinto da
interessi economici. La posizione di Gino Strada è un esempio di pacifismo
radicale. Come la fulgida personalità pacifista impegnata per portare la pace e
la nonviolenza tra i popoli, il giornalista e attivista Vittorio Arrigoni
barbaramente assassinato a Gaza nel 2011 e che lancia un appello universale e
un adagio estremo di salvezza "Restiamo Umani": Stay Human.
Con
la sesta parte viene trattata dall'autore del libro la nonviolenza per i
diritti civili, la democrazia e contro la mafia: da Peppino Impastato a Danilo
Dolci il Gandhi italiano, fulgido esempio di giustizia sociale con i suoi
meravigliosi versi poetici, ad Angelo Vassallo a Rigoberta Menchù la pasionaria degli indios del Guatemala.
Questo
saggio tratta di conflitti militari, politici, economici e sociali (nel volume del
2023, la difesa dell’ambiente), avvenimenti di grandissimo valore ma quasi
sconosciuti, assenti o minimizzati da quasi tutti i libri di storia. Si parte
da millenni fa per arrivare ai nostri giorni, con figure maschili e molte
femminili, troppo spesso in ombra, cancellate dalla storia ufficiale, che
ricorda quasi solo sovrani, condottieri, filosofi, politici e artisti maschi.
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