AVVISO AI NAVIGANTI....
AVVISO AI NAVIGANTI
di Franco Astengo
di Franco Astengo
Alcuni punti di sintesi e di proposta, scusandomi per la
semplificazione:
1) L’oggetto
del contendere non sono i migranti. Tra l’altro ci si atteggia a gradassi con
numeri molto ridotti, considerato che il lavoro grosso è stato eseguito dai
predoni del deserto. Il punto è quello dello spostamento degli equilibri
politici d’Europa verso il gruppo di Visegrad, tanto per cominciare. In questo
senso l’atto più grave è costituto dall’incontro in pompa magna con Orban;
2) Non
si può nuovamente lasciare la Resistenza alla Magistratura, occorre la
politica;
3) Non
è possibile rendersi complici per “ignavia”: val pena evocare Facta (che però
era il Capo del Governo) il 28 ottobre 1922 e la complicità di Casa Savoia;
4) Le
tendenze autoritarie, come ben si vede, non si erano esaurite con l’esito del
referendum del 4 dicembre 2016. Il tema della Costituzione è più che mai di
pressante attualità non essendo stata fornita una risposta politica ai milioni
di elettrici ed elettori che avevano votato “NO” non per strumentalizzazione politica
ma per seria consapevolezza di ciò che sta accadendo. Su 19 milioni di “NO” 3 o
4 milioni di voti nella direzione appena indicata ci saranno pur stati?
5) Tutto
questo non significa infilarsi nel tunnel della “Concentrazione Repubblicana”. A
un eventuale collegamento democratico si può ben aderire ma con l’autonomia di
una soggettività politica della sinistra alternativa. Soggettività che è più
che mai necessario costruire prendendo finalmente atto della somma delle
insufficienze esistenti e compiendo – altrettanto finalmente- qualche gesto di
generosità politica. Un soggetto posto sulla base dell’analisi dell’espansione
delle contraddizioni sociali in atto, valorizzando tutti i tratti della nostra
storia. Sull’Europa esiste un’antica tradizione critica che deve metterci al
riparo dalle tentazione macroniane e dare una svolta alla subalternità del presente.
Per il resto esiste un substrato internazionalista che, sul piano del pensiero
politico, va recuperato, aggiornato, valorizzato al di fuori dalle pericolose
infatuazioni sovraniste (il “sovranismo” di cui si discetta, tra l’altro, fa
parte della “scena”, il “retroscena” è ben altra cosa, e tante “anime belle”
oppure certi opportunisti di ritorno dovrebbero cercare di capirlo).
6) Discorso sul PD già fatto e concluso proprio
il 4 dicembre 2016, quindi nessuna ambiguità su questo punto, una divisione
della sinistra alle elezioni europee risulterebbe esiziale. Al Parlamento di
Strasburgo abbiamo bisogno di una rappresentanza italiana politicamente “vera”.
Commenti
Posta un commento