INCROCI PERICOLOSI
INCROCI PERICOLOSI di Franco Astengo
“ Fuorviati dal mito
della “brava gente" non colsero la modernità di una politica totalitaria
efficace e coerente”.
Ho letto questa frase, estrapolata da un contesto di un
articolo che sottolineava come – al tempo delle leggi razziali del fascismo
(1938) – l’antifascismo avesse sottovalutato il peso di quel provvedimento e
anche chi come Nenni e Rosselli avevano intuito la gravità di quella svolta si
erano limitati a denunciare la barbarie di Mussolini assolvendo il popolo.
La frase in questione appena sopra riportata mi è parsa il
miglior commento all’incontro Salvini – Orban di ieri.
Non è solo razzismo, è qualcosa di più profondo che sta
incontrando consenso e aggregazione nei settori più diversi del popolo: appunto
Un quadro totalitario anche in quest’occasione, dopo 80 anni, efficace e
coerente.
Questo tipo di
analisi deve allora rappresentare uno spunto fondamentale di riflessione per
chi deve organizzare la Resistenza e l’Alternativa al quadro totalitario che si
sta presentando.
Bene le manifestazioni, ma non basta la piazza: serve la
politica organizzata, serve un accanito contrasto culturale, occorre un esercizio
quotidiano di controinformazione e di denuncia del pericolo in tutti i campi.
In gioco c’è molto non solo della nostra democrazia, ma
anche del nostro pensiero, del nostro modo d’essere individuale e collettivo.
Teniamone ben conto agendo con intelligenza politica,
comprendendo come quanto ciò che sta accadendo si lega alla condizione
materiale di vita (e quindi ai temi della sopraffazione, dello sfruttamento,
della crescita esponenziale delle disuguaglianze a tutti i livelli) e di come
sia necessario offrire (e praticare) una visione alternativa della società,
senza nostalgie ma comprendendo appieno i gravi pericoli in atto e guardando
avanti chiamando all’aggregazione sociale e all’elaborazione di un progetto
politico.
Commenti
Posta un commento