MC CAIN SANTO SUBITO!


Riceviamo e pubblichiamo dalla redazione pisana di Lotta Continua

Mc Cain santo subito!

La morte di Mc Cain, il repubblicano che sfidò Obama nel 2008, non ha colto impreparati i mezzobusti televisivi statunitensi, che si preparavano a celebrare questo eroe postmoderno da quando è stato chiaro che la malattia che lo aveva colpito non gli avrebbe lasciato scampo. Da circa tre giorni non c’è programma di approfondimento, notiziario o tribuna politica che non si occupi delle intrepide gesta del defunto senatore ed eroe della guerra del Vietnam.
Gli spostamenti della salma, oggetto di un barocco cerimoniale militare, stanno accompagnando pranzi e cene dei cittadini statunitensi da tre giorni. I funerali dei Casamonica, in confronto, sembrano una bambinata!
Anche in Italia, passata da poco la sbronza per la canonizzazione di Marchionne, giornali e tv hanno iniziato la beatificazione del nuovo santo laico: John Mc Cain.
 
Il mito originario, l’evento che sta scatenando questa tempesta emotiva risale alla guerra del Vietnam.
Il nostro, noto per essersi diplomato tra i peggiori della sua intera classe all’accademia militare, in cui aveva dimostrato di non essere minimamente in grado di guidare un caccia, si era infatti offerto volontario per combattere l’odiato regime di Ho Chi Minh.
Poteva così compiere il suo destino, essendo il discendete di una famiglia di militari di carriera: bombardare dall’alto civili inermi, la cui unica colpa era quella di essersi opposti all’imperialismo yankees.
E fu così che braveheart Mc Cain, dopo ventitré missioni (di circa mezz’ora l’una) andate a buon fine tra le verdi colline del Vietnam, venne abbattuto, fatto prigioniero e torturato.
Su quest’episodio, per cui ha ricevuto in vita uno spropositato numero di decorazioni militari (stelle e croci di ferro, rame, coccio e chi più ne ha più ne metta), i media hanno costruito una mitopoiesi grottesca e surreale. Il mito “tecnicizzato” del soldato che non si piega alle torture ha obliterato una carriera politica da guerrafondaio opportunista, la cui unica apparente eccezione è stata l’opposizione all’introduzione della tortura sotto Bush Junior, memore forse della non piacevole esperienza.
Per il resto Mc Cain è stato un falco repubblicano, ha appoggiato tutte le avventure imperialiste degli Usa a partire dalla prima guerra del Golfo, passando per la Jugoslavia, l’Afghanistan, l’Iraq, fino a giungere alla Libia. Le sue critiche hanno sempre riguardato l’eccessiva morbidezza di tali operazioni, avendo evidentemente come obiettivo di ripetere la carneficina del Vietnam che tanta notorietà e rispetto gli aveva donato.
La ciliegina sulla torta, il miracolo definitivo che ne ha sancito la canonizzazione ancora in vita, è stata la sua verbosa opposizione a Trump. Nonostante abbia votato in questa legislazione a favore della maggior part dei progetti di legge del presidente, inclusi i tagli alle tasse ai milionari e altre porcherie, i media progressisti lo hanno posizionato nel frame narrativo del buon repubblicano, dell’anti populista, dell’avversario rispettabile.
Come sappiamo, una volta che un mito si è tecnicizzato, esso corre su binari autonomi e completamente scollegati dalla realtà.  Ecco quindi i media liberal (in Usa come in Italia) andare in brodo di giuggiole per ogni atto, opera o omissione del nostro ed inserirlo nel Pantheon di ogni buon democratico, tra Marchionne e Mc Namara.
A noi piace quindi ricordare Mc Cain per quello che è stato: un’imperialista mai pentito, un guerrafondaio che ha sulla coscienza centinaia di migliaia di innocenti, un convinto sostenitore di Pinochet, un fautore del finanziamento dei contra, un sionista etc.
Quindi, in conclusione, caro Mc Cain, ti auguriamo che la terra ti sia greve e che presto tu figuri dalla parte della storia che hai sempre sostenuto: quella sbagliata!

Lorenzo
Redazione Pisana Lotta Continua

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