E si scopri' l'utilità delle Province. Le responsabilità di Del Rio e del Pd

Da anni chiediamo, isolati,  la cancellazione della Legge Del Rio quella che creava gli enti locali di secondo livello cancellando di fatto le Province. Eravamo facili profeti a difendere Enti che assorbivano meno dell'!% della spesa di tutta la Pubblica amministrazione, Enti che avevano in gestione la manutenzione del territorio e ancora oggi gestiscono 130mila km.
Ma i tagli al personale e alle  risorse hanno paralizzato perfino le attività residue rimaste a carico delle ex Province.

Il Ministero delle Infrastrutture  Del Rio e il Pd dovrebbero spiegare la ragione della cancellazione delle Province, la sola motivazione che troviamo è quella di volere accelerare lo smantellamento della Carta Costituzionale poi sonoramente bocciata dal voto degli Italiani.

Serve, e perfino al Governo ne prendono atto, il «monitoraggio» straordinario «dello stato di conservazione e manutenzione delle opere viarie e dighe».  Ma discorso analogo andrebbe fatto per le strade, per gli assetti idrogeologici, abbiamo perso praticamente 30 anni e gli anni delle privatizzazioni hanno portato benefici agli azionisti di aziende costruite con soldi pubblici , quindi di tutti\e, ma con lo Stato che si è disinteressato del proprio territorio.

Ora si scopre la vera emergenza, quella della manutenzione dei territori, di individuare con celerità gli interventi urgenti, di raccogliere le segnalazioni valutando con attenzione contenuti , risposte e soluzioni.

 Al di là della tempistica, occorrono pochissime settimane per raccogliere dati ed elementi, nel frattempo si potrebbero costruire le basi finanziarie (dove troviamo i soldi? qualche proposta potremmo anche averla andando a colpire i privilegi di chi ha lucrato per anni sui processi di smantellamento dei settori pubblici) e legislative degli interventi necessari.

 Ma proprio in queste ore vengono al pettine i nodi troppe volte occultati, le Province devono gestire oltre 130mila km di strade, 30mila ponti e viadotti ma hanno poco personale avendo perso oltre il 50% degli organici e con fondi per investimenti e manutenzioni stradale passati da 1,2 miliardi a 700 milioni di euro annui.

Sono questi i disastri del Governo Pd, avere dimenticato le funzioni delle Province provando solo a smantellarle per raggiungere gli obiettivi di controriforma istituzionale. Un paese che del turismo fa il suo vanto dovrebbe predisporre gli interventi atti a rendere sicuro il passaggio e la permanenza sul suo territorio, non sono incombenze solo delle Province ma dello stato, da qui bisogna ripartire. A dirla tutta, perfino il vecchio Ministro Del Rio si era accorto della mostruosità delle loro decisioni e avevano stanziato, nel 2017, 1,6 miliardi di euro per la manutenzione e la sicurezza delle strade, avevano percepito l'importanza del problema provando a mettere una toppa senza tornare indietro (ossia cancellando la legge che ha smantellato le Province).


Non solo le Province  l'Anas devono essere messi in condizione di operare, mancano  fondi,esperti, tecnici e ispettori senza i quali non si predispondono interventi, controlli e manutenzione, si arriva alla chiusura di una strada o di un viadotto, di un cavalcavia o di una diga solo in casi eccezionali. sovente dopo una "disgrazia".
Poco si puo' fare rispetto all'usura del tempo, basti pensare che supera i 62 anni di età la vita dei ponti autostradali, le dighe sono bisognose di interventi, sembra quasi che dal secolo scorso si faccia ben poco in materia di prevenzione e monitoraggio e ancor meno per la sostituzione di infrastrutture.

Guarda caso, proprio con l'avvento delle Privatizzazioni, iniziano i problemi piu' gravi,  non che lo stato o le partecipazioni pubbliche siano da assolvere(dalle convenzioni con i privati ai decreti legislativi, dalle leggi di stabilità ai tagli agli enti locali , di molto e di piu' avremmo da scrivere e su cui riflettere). E' tuttavia evidente che da 18\20 anni ad oggi la situazione è decisamente peggiorata e la strage di Genova ricorda alla politica le autentiche priorità da inserire nell'agenda del Governo.

Commenti