Da Brunetta alla Buongiorno:continua l'accanimento verso i dipendenti pubblici
Sono trascorse poche settimane da quella che molti giuidicavano una mera esternazione del ministro della PA per introdurre l'obbligo delle Impronte digitali per attestare la presenza in servizio del personale, misura pensata come antidioto e contrasto all'assenteismo
Sono
trascorsi 10 anni da quando alla Funzione Pubblica sedeva allora il
Ministro Brunetta, quel simpaticone che esordi' prendendosela con i fannulloni
del Pubblico Impiego, nel frattempo era arrivata la Ministra Madia che
introdusse il licenziamento rapido, entro 48 ore, per il lavoratore
colto in flagranza di reato nell'atto di farsi timbrare il cartellino o
di timbrare quello di un collega.
Da
anni il Pubblico impiego viene gestito a colpi di decreti legislativi
come se i servizi pubblici avessero bisogno di interventi urgenti di
natura repressiva e non di dotazioni organiche adeguate,di investimenti
per la formazione indispensabile ma sovente assente.
La
ministra Bongiorno persevera sulla strada dei suoi predecessori,
individua nel personale i capri espiatori di inefficienze che hanno ben
altre cause.
Non
è vero che nel pubblico impiego sia impossibile licenziare i
dipendenti, le statistiche dimostrano il contrario e non ci sarebbe
stato bisogno di misure emergenziali per colpire i furbetti del
cartellino che nella realtà sono una esigua minoranza e risultato del
mancato controllo effettuato da dirigenti e funzionari
A giorni, invece, la Ministra porterà in Consiglio dei ministri un nuovo decreto legge ribattezzato “concretezza”.
Stando
alle prime anticipazioni, l’orario di lavoro dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche sarà in futuro «rilevato tramite sistemi di
identificazione biometrica» "con la mappa dell'iride, impronte digitali
o riconoscimento vocale, sistemi già adottati in alcune aziende che
temono fuga di notizie e informazioni (specie nel settore militare)
Sarebbe auspicabile che i sindacati intraprendessero una campagna
contro i luoghi comuni, i giorni di assenza nei ministeri in 5 anni sono
calati da 166 a 129 milioni, i giorni di malattia calano piu' del
personale.
La ministra Bongiorno vuole
essere ricordata come il ministero della Cocretezza, attendiamo di
conoscere i contenuti del decreto legge, quello che temiamo è la
ennesima istituzione di un costoso nucleo di controllo con funzioni e
ruoli ancora da comprendere . Ma gli enti pubblici dovrebbero avere già
strumenti e nuclei di controllo interni, a cosa serve istituirne uno a
livello nazionale per un costo di circa 4 milioni di euro, soldi che
potrebbero essere spesi per nuove assunzioni?
La situazione all'interno della Pa è veramente problematica, a tal punto che pensano di concentrare nel primo anno (2019) tutte le assunzioni previste nel prossimo triennio (2019\21) ma attenzione senza rimettere in discussione i tetti che hanno ridotto la spesa di personale limitando ai minimi temini le assunzioni. Si persevera sulla strada dell'austerità, quell'austerità che ha colpito i servizi pubblici e potrebbe materializzarsi nei prossimi mesi con la ennesima spending review.
Nessuna
novità all'orizzonte, tra Brunetta, Madia e Bongiorno c'è solo
l'imbarazzo della scelta, non si sono operate scelte per costruire
servizi pubblici efficienti, per dotare ospedali, centi di ricerca e
uffici di organici adeguati, sono state smantellate le Province
salvo poi scoprire carenze inaudite sul fronte della manutenzione dei territori
Prendersela
allora con i dipendenti pubblici, un po' come accade con i migranti, è
la misura migliore per deviare l'attenzione dell'opinione pubblica dai
problemi reali. Se attendi ore per una visita al pronto soccorso o mesi
per una tac la colpa non è dei furbetti del cartellino ma di un servizio
senza organici adeguati e con una struttura incapace di offrire con il
semplice pagamento di un ticket prestazioni adeguate
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