Emergenza abitativa a Pisa. Ascoltiamo l'Unione Inquilini!
A seguire l' analisi
della grave situazione abitativa nel Comune di Pisa. Una lettera dell'Unione Inquilini con alcune proposte per
attenuare l'emergenza.
L'emergenza
abitativa, che in questi 10 anni di consolidata crisi economica e
finanziaria ha colpito l'Italia, è
diventata strutturale
per cui, per uscire dall'emergenza, sono necessari interventi
finanziari e normativi a livello europeo, nazionale e regionale.
Limitandoci ad eseminare il fenomeno a livello del Comune di Pisa si
possono comunque evidenziare i seguenti dati essenziali:
- secondo gli ultimi dati pubblicati dal Ministero dell'interno nel
2017 nel Comune di Pisa sono stati emessi 113 provvedimenti di
sfratto (9 per finita locazione e 104 per morosità) e sono stati
eseguiti 130 sfratti (+ 19% rispetto al 2016);
- nella graduatoria Bando ERP 2016, pubblicata l' 11 aprile 2018, fra
le 826 famiglie ammesse (149 escluse) 119 nuclei hanno uno sfratto
(90% per morosità), 59 vivono in alloggi procurati, mentre l'80% dei
richiedenti paga un canone che incide più di 1/3 sull'ISE;
- 948 sono state le domande presentate per il contributo all'affitto
2017;
- 180 famiglie o single hanno chiesto assistenza alla Società della
Salute per risolvere la loro situazione di emergenza abitativa;
-
in seguito ai bandi pubblicati dal Comune di Pisa nel 2017 per
ottenere contributi statali per il contrasto del disagio abitativo ex
LRT n. 75/2012, sono pervenute 54 domande di famiglie residenti con
sfratto per morosità incolpevole, delle quali 43 ammesse al
contributo.
Per
affrontare questa grave situazione abitativa l'Amministrazione
comunale (che effettua l'assegnazione di alloggi di ERP), l'APES
S.p.A. (Ente Gestore in house delle case popolari) e la Società
della Salute (che gestisce l'emergenza abitativa), hanno dato finora
queste soluzioni:
-
l'Ufficio Casa del Comune di Pisa nel corso del 2017 e sino al 30
giugno 2018 ha effettuato 58 assegnazioni di alloggi popolari (delle
quali 5 provvisorie ed 11 in autorecupero) concedendo in media circa
600 euro a ciascuno dei 785 nuclei ammessi al pagamento del
contributo all'affitto 2017, con una spesa di circa 560.000 euro. Per
il Bando 2018 sono stati stanziati dal Comune di Pisa 264.000 euro ad
integrazione del sempre più modesto finanziamento concesso dallo
Stato e dalla Regione.
- la Società della Salute, che il Comune di Pisa ha dotato di un
fondo di 385.000 euro per il 2017 per fare fronte all'emergenza
abitativa, nel 2017 ha assistito 180 nuclei, soprattutto tramite la
concessione di contributi per riuscire a pagare l'affitto ed evitare
lo sfratto per morosità. La SdS ha inoltre aiutato 32 nuclei
sfrattati a trovare una provvisoria sistemazione alternativa con
albergazioni o con l'assegnazione provvisoria di alloggi pubblici e
privati, con una spesa di circa 60.000 euro.
- l'APES SpA, che continua a gestire l'Agenzia Casa del Comune pur
non essendo un'Associazione senza fini di lucro come prevede la LR
13/2015, ha stipulato 20 contratti di locazione concordati in alloggi
privati di Agenzia Casa, facendo pagare all'inquilino la metà del
canone dovuto, accollando al Comune una spesa di 62.000 euro per il
2017.
Ciò premesso evidenziamo le
sottoindicate problematiche.
Esecuzione
degli sfratti e ruolo dei Servizi Sociali:
La
Commissione territoriale prevista dalla LRT n.75/2012 sta effettuando
un buon monitoraggio degli sfratti e nel corso del 2017 e sino al 30
giugno 2018, ha ottenuto soltanto poche sanatorie, la stipula di 13
nuovi contratti di locazione e in particolare ben 25 rinvii di
esecuzioni di sfratto a
pagamento,
ovvero
nella maggior parte dei casi (cioè nel 75% delle situazioni di
sfratto) si è ricorsi alla richiesta di rinvio delle esecuzioni
tramite l'intervento della Prefettura, su richiesta dalla Commissione
Territoriale per il contrasto del disagio abitativo, oppure tacitando
il locatore con pagamenti finanziati coi fondi statali ad hoc
(285.000 euro per il 2017). Purtroppo nei
numerosi casi di sfratti eseguiti (32) non
sono state date, a nostro parere, soluzioni abitative decorose alle
famiglie sfrattate, anzi spesso le famiglie sono state divise
mettendo madri coi figli in albergazione e lasciando per strada i
mariti !
La
presenza degli assistenti sociali ai tentativi di esecuzione degli
sfratti, che un tempo era abituale, oggi è diventata molto rara e
comunque inadeguata alle situazioni sociali delle famiglie sfrattate.
Molti rinvii delle esecuzioni (seppure provvisori) sono stati
ottenuti solo grazie agli interventi dei legali dei Sindacati degli
inquilini oppure in seguito ai picchetti antisfratto
di Prendocasa.
Assegnazione
degli alloggi popolari con autorecupero:
L'autorecupero
degli immobili di risulta dell'ERP è possibile soltanto dal 2016 in
seguito alle disposizioni introdotte dalla LR 41/2015 nella LR 96/96.
Dal 2018 i numerosi alloggi destinati all'autorecupero (52 dal
30/6/2018) sono stati destinati
esclusivamente alla mobilità interna
all'E.R.P.
con risultati non sempre positivi per l'eccessiva burocrazia
introdotta per la consegna degli alloggi da recuperare e per il
parziale recupero della spesa sostenta per l'autorecupero.
Siamo
comunque favorevoli all'autorecupero degli alloggi popolari, anzi
chiediamo la loro estesione, come prevede la LR, a tutte le
situazioni in cui gli assegnatari sono disposti ad eseguire a loro
spese le necessarie manutenzioni (con rimborso tramite il non
pagamento dei canoni a compensazione dellea spesa effettuata per il
recupero); ma riteniamo che il ricorso a questo strumento sia al
momento "troppo ingessato" dalla burocrazia e il rimborso
di quanto speso dall'assegnatario sia spesso inferiore alla spesa
effettivamente sostenuta.
Alloggi
di proprietà comunale vuoti:
Al
30/06/2018 gli alloggi di risulta sfitti erano 132 +
40 non di ERP a Sant'Ermete. Di questi alloggi popolari sfitti l'APES
ha comunicato che ne erano disponibili 14 per l'assegnazione, 52 in
autorecupero, 6 con lavori in corso.
Per
poter rendere abitabili tutti i restanti 60 alloggi occorrerebbe,
secondo una stima dell'APES, circa un milione di euro. Riteniamo che
almeno la metà di tale importo potrebbe essere ricavato sia dallo
storno dei fondi destinati alle costose albergazioni che
da altre voci di bilancio da ritenersi non prioritarie, come invece
lo sono la spesa per le politiche sociali ed abitative.
Per
fare fronte alle ricordate problematiche,
oltre che invitare il Sindaco del Comune di Pisa a sollecitare il
Governo Regionale e quello Statale per ottenere gli indispensabili
finanziamenti, spesso impegnati, ma non pagati,
proponiamo di:
1)
accelerare il
recupero degli alloggi di risulta sfitti,
sia tramite l'autorecupero (con un regolamento che preveda una più
semplice attuazione e il completo rimborso della spesa sostenuta
dagli assegnatari), ma soprattutto recuperando
risorse da altre voci di bilancio e dalle risorse previste per le
dispendiose e precarie albergazioni.
In
particolare
è urgente e necessario che
tutti gli alloggi comunali sfitti esistenti a Sant'Ermete, in
attesa di una loro remota demolizione (al minimo tra 2 anni) già da
tempo programmata, siano
utilizzati come alloggi parcheggio
per le famiglie con sfratto esecutivo non rinviabile;
2)
utilizzare in
via provvisoria quella dozzina di interi immobili di proprietà
comunale (esempio
Mattonaia, ex Telecom) e
di altri Enti pubblici
(USL, Azienda Ospedaliera, Università, Demanio) più volte messi in
vendita all'asta senza alcun risultato, previ interventi di
adeguamento abitativo, anche in autorecupero; (disponibili le schede
degli immobili sfitti più significativi)
3)
disciplinare con
urgenza la locazione temporanea per l'emergenza abitativa
(35% degli alloggi di ERP che ogni anno si rendono disponibili)
prevista
dall'art. 13ter della LRT n. 96/96
come riformata dalla LR n. 41/2015, normativa
mai attuata dalla precedente Giunta Comunale, di
conseguenza procedendo
ad una nuova regolamentazione comunale dell'emergenza abitativa,
attribuendo la competenza alla Commissione Territoriale per il
contrasto del disagio abitativo del LODE pisano, da gestire tramite
tre sub Commissioni territoriali di Area vasta omogenea (esempio
Pisa-Cascina-San Giuliano / Pontedera Valdera / zona Volterra Val di
Cecina);
4)
concludere
il
percorso per la costituzione di
un'Agenzia Sociale per la casa,
secondo quanto previsto dalla LRT n. 13/2015 e dal Decreto attuativo
n. 1033 del 25/10/2016, per incrementare il numero degli alloggi di
proprietà privata disponibili per fare fronte all'emergenza
abitativa;
5)
introdurre nel
bilancio comunale un capitolo specifico per finanziare ogni anno la
manutenzione degli alloggi di proprietà del Comune,
non potendo la manutenzione degli alloggi di ERP gravare soltanto
sugli assegnatari tramite l'entrate da canoni di locazione.
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